Una nuova economia energetica sta emergendo in tutto il mondo: crescono rapidamente le energie rinnovabili, come l’ eolico e il solare, e i veicoli elettrici hanno raggiunto vendite record. Ma con l’avvicinarsi della COP26 di Glasgow, il nuovo World Energy Outlook dell’International Energy Agency (IEA) avverte che questo progresso è ancora troppo lento per portare le emissioni globali a un declino verso lo zero netto.
Il World Energy Outlook 2021 (WEO-2021), la pubblicazione di punta annuale dell’IEA, che sarà illustrata da Laura Cozzi – Chief Energy Modeller, Agenzia internazionale dell’energia nella giornata inaugurale degli Stati Generali della Green Economy il 26 ottobre prossimo a Ecomondo, mostra che anche se le installazioni di solare ed eolico vanno sempre più rafforzandosi, il consumo mondiale di carbone sta crescendo fortemente quest’anno, spingendo le emissioni di anidride carbonica (CO2) verso il loro secondo aumento annuale maggiore della storia.
L’IEA aveva già pubblicato a maggio un Rapporto che disegnava lo scenario Net Zero Emissions entro il 2050 che limitava il riscaldamento globale a 1,5 °C. Per comprendere come il settore energetico globale potrebbe svilupparsi nei prossimi tre decenni e quali sarebbero le implicazioni il WEO-2021 esplora altri due scenari. Lo Scenario delle Politiche Dichiarate (Stated Policies Scenario) che rappresenta un percorso basato sulle misure energetiche e climatiche che i governi hanno effettivamente messo in atto fino ad oggi, nonché su specifiche iniziative politiche in corso di sviluppo. In questo scenario, quasi tutta la crescita netta della domanda di energia fino al 2050 è soddisfatta da fonti a basse emissioni, ma ciò lascia le emissioni annuali ancora intorno ai livelli odierni. Di conseguenza, le temperature medie globali sono ancora in aumento raggiungendo 2,6 °C in più rispetto ai livelli preindustriali nel 2100.
Lo Scenario sugli Impegni Annunciati (Announced Pledges Scenario) traccia un percorso in cui gli impegni di emissioni nette zero annunciati finora dai governi vengono attuati in tempo e integralmente. In questo scenario, la domanda di combustibili fossili raggiunge il picco entro il 2025 e le emissioni globali di CO2 diminuiscono del 40% entro il 2050. Tutti i settori registrano un calo, con il settore dell’elettricità di gran lunga il più grande. L’aumento della temperatura media globale nel 2100 sarà di 2,1 °C.
Per la prima volta in un World Energy Outlook, la domanda di petrolio è in calo in tutti gli scenari esaminati, anche se i tempi e la velocità del calo variano. Se tutti gli impegni climatici annunciati saranno rispettati, il mondo consumerebbe ancora 75 milioni di barili di petrolio al giorno entro il 2050, in calo rispetto ai circa 100 milioni di oggi, ma questo precipiterebbe a 25 milioni nello scenario a emissioni zero entro il 2050. La domanda di gas naturale aumenta in tutti gli scenari nei prossimi cinque anni. Dopo decenni di crescita, peggiorano le prospettive per l’energia prodotta con il carbone nello Scenario di Impegni Annunciati, un declino che potrebbe essere ulteriormente accelerato dal recente annuncio della Cina della fine del suo sostegno alla costruzione di centrali a carbone all’estero
Le differenze tra i risultati dello Scenario di Impegni Annunciati e dello Scenario Emissioni Zero Nette entro il 2050 sono decise, evidenziando la necessità di impegni più ambiziosi se il mondo vuole raggiungere lo zero netto entro la metà del secolo.
“Gli impegni odierni sul clima porterebbero nel 2030 solo al 20% di riduzione delle emissioni necessarie per mettere il mondo su un percorso verso lo zero netto entro il 2050”, ha affermato il direttore esecutivo dell’IEA, Fatih Birol, “Raggiungere quel percorso richiede triplicare nel prossimo decennio gli investimenti in progetti e infrastrutture di energia pulita. Circa il 70% di tale spesa aggiuntiva deve avvenire nelle economie emergenti e in via di sviluppo”.
Il rapporto sottolinea che l’investimento extra per raggiungere lo zero netto entro il 2050 è meno oneroso di quanto potrebbe sembrare. Oltre il 40% delle riduzioni di emissioni richieste proverrebbe da misure che si ripagano da sole, come il miglioramento dell’efficienza, la limitazione delle perdite di gas o l’installazione di impianti eolici o solari in luoghi in cui sono oggi le tecnologie di generazione di elettricità più competitive.
Questi investimenti creano anche enormi opportunità economiche. Perseguire con successo lo zero netto creerebbe un mercato per turbine eoliche, pannelli solari, batterie agli ioni di litio, elettrolizzatori e celle a combustibile di ben oltre 1.000 miliardi di dollari l’anno entro il 2050, di dimensioni paragonabili all’attuale mercato del petrolio. Nello Scenario sugli Impegni Annunciati 13 milioni di lavoratori sarebbero impiegati nell’energia pulita e nei settori correlati entro il 2030, mentre tale numero raddoppia nello Scenario Emissioni Zero Nette entro il 2050.