Tecnologie green; Italia leader europeo, lo dice la Ue

Tecnologie green Italia

L’Italia è uno dei mercati leader delle tecnologie pulite in Europa, ospitando un numero cospicuo di impianti di produzione per l’energia solare fotovoltaica ed eolica. Ed è tra i primi due maggiori produttori europei nel fotovoltaico.

Questo quanto emerge nel capitolo dedicato all’Italia del Rapporto 2024 sullo Stato dell’Unione dell’energia della Commissione Ue.

Per quanto riguarda la capacità di produzione di componenti per il solare fotovoltaico, oltre il 22% dei pannelli solari integrati negli edifici proviene dall’Italia e l’Italia ha aziende elencate tra i principali produttori UE di foil e backsheet (lo strato più esterno del modulo Pv). Le aziende italiane sono anche i principali produttori di moduli solari con un attore nel mercato elettrico italiano e una gigafactory in Sicilia con estensione della produzione dagli attuali 200MW a 3GW annui e due altri “hub” in Veneto con una capacità di produzione di 1GW l’anno. Per la produzione di inverter, il sistema di conversione della potenza, un azienda del Nord Italia è quarta a livello europeo dopo Spagna, Germania ed Austria e prima a livello italiano.

Sul fronte dell’eolico onshore ci sono aziende per la produzione di torri e pale in Lombardia e Puglia e per la produzione di componenti tra Lombardia e Veneto. L’area ex Whirlpool a Teverola, in provincia di Caserta, è stata convertita per la produzione di batterie a ioni di litio con l’intento di diventare il cluster Mediterraneo di questa produzione e la Commissione Europea ha approvato nel 2019 la costruzione di una gigafactory da 8GWh/anno, in via di realizzazione, pilastro del progetto Ipcei (Important project of common European Interest).

Ma se l’Italia primeggia per tecnologie green, il Rapporto europeo sottolinea come i combustibili fossili rappresentino ancora l’80% del mix energetico, sotto la media Ue (69%). Mentre le rinnovabili coprono il restante 20% (30% nell’Ue). Anche il mix elettrico dell’Italia nel 2023 è stato dominato dai combustibili fossili, circa il 63,3% (contro il 38,6% a livello Ue) e le rinnovabili erano il 36,5% (39,4% a livello Ue).

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