Società Benefit: per 8 su 10 almeno una finalità di beneficio comune materiale

Su 3019 società benefit italiane, analizzando i loro statuti, ben 8 su 10 (il 78,0%) hanno indicato almeno una finalità specifica di beneficio comune materiale, dimostrando consapevolezza su quali siano i fattori critici globali per aumentare l’impatto nel proprio settore e sulle sfide globali rilevanti che hanno di fronte.

Questo quanto emerge dalla seconda parte della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit, appena pubblicata, condotta in collaborazione tra NATIVA (socio della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibie), Intesa Sanpaolo, InfoCamere, l’Università di Padova, la Camera di Commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit, che offre uno spaccato inedito sul modello imprenditoriale che integra obiettivi di profitto con finalità di beneficio comune per la società e per l’ambiente.

L’obiettivo generale della ricerca è studiare come le Società Benefit stiano trasformando il panorama imprenditoriale italiano, con un approccio orientato alla sostenibilità e al valore condiviso.

La studio è stato suddiviso in due parti: la Parte 1 ha esaminato l’evoluzione economico-patrimoniale di queste società, confrontandole con aziende tradizionali degli stessi settori. La Parte 2, oggetto dell’analisi attuale, ha invece esplorato in dettaglio le finalità di beneficio comune contenute negli statuti, categorizzandole secondo standard internazionali e misurandone la rilevanza e la portata.

Attraverso un’analisi approfondita degli statuti delle 3.619 Società Benefit italiane, sono state identificate 18.618 finalità di beneficio comune. Dalla ricerca emergono tre principali direttrici d’impegno: il 32,5% delle finalità è orientato all’impatto sulla comunità e sul territorio, il 51,9% riguarda impegni sociali, mentre il resto si suddivide tra ambiente e governance.

NATIVA, promotrice della ricerca, è una Società Benefit che accompagna da anni le imprese nel ridisegnare i propri modelli di business, promuovendo un paradigma economico rigenerativo e sostenibile. La sua esperienza nel guidare le aziende verso obiettivi di impatto positivo è stata centrale in questa iniziativa di ricerca, che mira a far emergere e valorizzare il contributo delle Società Benefit alla transizione verso un’economia più equa e sostenibile.