Rapporto ASviS su l’Italia e lo sviluppo sostenibile: è ancora lunga la strada verso gli obiettivi dell’Agenda 2030

Il 25 settembre del 2015 l’Assemblea generale dell’ONU approvava l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Una carta di impegni che si articola in 17 obiettivi e 169 sotto-obiettivi, per cambiare rotta e orientare il futuro verso la sostenibilità.
Ad un anno di distanza l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASVIS), alla quale aderiscono circa 130 organizzazioni, ha presentato il primo Rapporto su “L’Italia e lo sviluppo sostenibile”.

Il rapporto – ricco di dati e analisi ma anche di indicazioni e proposte di intervento rivolte anzitutto al Governo ed al Parlamento – offre un quadro approfondito tanto dei punti di forza quanto delle  debolezze e delle criticità del nostro paese rispetto agli impegni assunti ed agli obiettivi da raggiungere entro i prossimi 15 anni.

Secondo il rapporto SDG Index & Dashboard realizzato da “Sustainable development solution network” – la rete globale di centri di ricerca, università ed esperti coordinata da Jeffrey Sachs e creata per sostenere il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’ONU  –l’Italia si colloca al 35° posto nella graduatoria mondiale degli indici di sviluppo sostenibile.
ll rapporto, presentato il 20 luglio a New York e consegnato al presidente dell’ONU Ban Ki-Moon, offre una fotografia della situazione globale e, al tempo stesso, di ciascuno dei 149 paesi presi in esame, attraverso una serie di indicatori relativi ai 17 obiettivi definiti dalle Nazioni Unite: lotta alla povertà e alla malnutrizione, salute, istruzione, parità di genere, acqua, energia, lavoro e sviluppo economico, innovazione industriale e infrastrutture, riduzione delle disuguaglianze, città sostenibili, consumi e produzioni responsabili, azioni per il clima, tutela degli ecosistemi, pace e giustizia, cooperazione internazionale.

E’ una fotografia che ci dice quanto lunga e difficile sia la strada ancora da percorrere.

Ad oggi nessun paese ha raggiunto gli obiettivi prefissati, neppure quei paesi del Nord Europa che risultano in testa alla classifica con i migliori risultati. La graduatoria, che consente una comparazione lungo una scala che va da 0 a 100 (dove 100 indica il raggiungimento degli obiettivi definiti dall’ONU), vede ai primi quattro posti la Svezia, la Danimarca, la Norvegia e la Finlandia. L’Europa appare, per così dire, il continente più sostenibile, e nonostante la crisi che la attanaglia sembra rimanere il modello sociale ed economico più virtuoso.

I primi 12 paesi della classifica sono infatti tutti europei. Tra quelli non europei il migliore risulta il Canada (13°) seguito dal Giappone (18°), dall’Australia (20°) e dagli USA (25°). La Russia (47°), la Cina (76°) e l’India (110°) sono ancora in forte ritardo.
Il nostro paese si colloca al 35° posto, una delle posizioni peggiori tra i paesi dell’Unione Europea e al di sotto della media OCSE, con un punteggio di 70,9 su 100. Mentre raggiungiamo risultati eccellenti in alcuni settori, ad esempio quelli che riguardano la sanità e le aspettativa di vita (secondi dopo il Giappone nell’area OCSE), a preoccupare maggiormente sono i dati relativi ai tassi di occupazione ed ai giovani senza lavoro, al tasso di crescita economica ed alla competitività, alla bassa percentuale di laureati e di ricercatori.

Quanto alle performance ambientali (misurate peraltro con un insieme di indicatori che appare ancora parziale e inadeguato a descrivere compiutamente la situazione) per l’Italia viene sostanzialmente confermata la posizione che già risultava dall’Enviromental Performances Index e che vedeva il nostro paese al 29° posto su 180 paesi, una posizione che ci pone peraltro davanti alla Germania.
Insomma, è ancora molto lunga la strada da percorrere per raggiungere entro il 2030 gli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite. Non ci arriveremo mai seguendo una logica business as usual. Sono obiettivi che richiedono profondi mutamenti strategici. E non c’è tempo da perdere.

Documenti utili:

Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

Download “Rapporto ASviS | L'Italia e gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile” Pubblicato il: 7 Ott 2016

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