Primo bilancio di sostenibilità per Alce Nero

Alce Nero, il gruppo pioniere del biologico attivo dal 1978, ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, documento che descrive non solo i principali impatti economici, sociali ed ambientali dell’azienda, ma anche le peculiarità del suo modello imprenditoriale, da sempre improntato ad uno sviluppo sostenibile.

Il rapporto di sostenibilità prende in esame solo ad Alce Nero S.p.A. e non comprendere nel perimetro di analisi le società controllate Alce Nero Fresco e Alce Nero Freddo. Questi alcuni numeri contenuti nel documento: nel 2021 è stata la prima marca in Italia per notorietà, con oltre 4 milioni di famiglie acquirenti e 71 milioni di fatturato. Ha servito 53 paesi, con un’offerta di 334 referenze, tutte biologiche, realizzate al 62% con materie prime italiane. Tra queste, 31 nuovi prodotti e 32 referenze certificate Fairtrade. Rilevante è anche l’occupazione, per larga parte a tempo indeterminato, con una presenza femminile del 56%.

L’esperienza dei partner agricoli in agricoltura biologica di Alce Nera è pluriennale e, in media,si tratta di un minimo di 10 anni per i cereali e di 8 per il pomodoro. Da quasi un decennio,
i suoli dove crescono le materie prime Alce Nero, si giovano dei benefici della rotazione colturale, dell’integrazione di concimazioni di matrice organica, dell’utilizzo di
micorrize ed in generale di un approccio ecologico.

L’impegno di Alce Nero si riflette nella scelta di imballaggi prevalentemente monomateriali o costituiti da più materiali facilmente identificabili e separabili tra di loro: tale
scelta rende gli imballaggi più facili da riciclare. L’attenzione alla sostenibilità passa anche attraverso la scelta dei materiali e nella riduzione della plastica. Nel corso del 2021, oltre a quanto già fatto sul packaging primario, Alce Nero ha ridotto a solo l’1% l’utilizzo di materiale plastico e il cartone utilizzato è 100% certificato FSC. %. Ridotta anche del 17%, rispetto al 2020, la produzione dei rifiuti

Per la natura della sua attività, Alce Nero non è un’azienda energivora: i consumi sono prevalentemente legati all’energia elettrica acquistata da fonti non rinnovabili con un
consumo nel 2021 pari a 589.213 Kwh, corrispondente a 2.121,17 Gj. Tale consumo, rispetto al 2020, ha subito una riduzione dell’11%.

Perché questo documento risultasse confrontabile e consultabile da tutti, Alce Nero ha scelto di redigere il report seguendo regole riconosciute dello standard Gri.

“In Alce Nero la dimensione sociale e quella ambientale sono sempre state centrali e rilevanti, almeno tanto quanto l’imprescindibile (per ogni azienda) sostenibilità economica – spiega Massimo Monti, amministratore delegato dell’azienda – abbiamo costruito un modello di business che coniuga un profondo rispetto per le persone ed una grande attenzione per l’ambiente che tutti noi ospita. Lavoriamo da tanti anni – con determinazione e passione – per portare sulle tavole di chi sceglie Alce Nero un cibo buonissimo, che nutre in modo corretto, fatto con materie prime eccellenti e coltivate senza veleni, nel rispetto dei territori e dei nostri agricoltori”.

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