Per tre quarti degli italiani la transizione verde migliorerà la qualità di vita, indagine BEI

La transizione verde migliorerà la vita

Gli italiani sono tra i più convinti in Europa che la transizione verde e le politiche sul clima possano rappresentare un’opportunità, migliorando la loro qualità della vita e stimolando la crescita economica. Questi quanto rileva l’Indagine della BEI sul clima 2021-2022, diffusa dalla Banca europea per gli investimenti, il braccio finanziario dell’Unione europea e uno dei maggiori finanziatori multilaterali mondiali di progetti in campo climatico.

Soprattutto sul fronte della crescita economica trainata dalla transizione verde, gli italiani si dimostrano i più ottimisti in Europa con il 75% dei consensi, seguiti dai portoghesi con il 69% contro una media Ue che è pari al 56%. Inoltre il 75% degli intervistati italiani ritiene che grazie alle politiche per il clima la propria qualità di vita migliorerà, con effetti positivi sulla qualità degli alimenti o della salute. Ma sono proprio tutti i Paesi dell’Ue che si affacciano sul Mediterraneo quelli ad essere più convinti del binomio politiche climatiche-qualità della vita. Ne sono convinti l’89% degli abitanti di Malta, l’83% dei portoghesi, il 75% dei cittadini di Cipro, il 70% degli spagnoli e il 69% dei greci contro una media europea del 61%. Le politiche volte a contrastare l’emergenza climatica sono considerate una buona notizia anche per il mercato del lavoro: quasi tre quarti degli intervistati italiani (73%) ritengono che esse avranno un impatto netto positivo sui livelli occupazionali nel paese perché creeranno più posti di lavoro di quanti ne elimineranno. Inoltre il 60% ritiene che le politiche verdi miglioreranno il proprio potere d’acquisto. Questo dato è superiore di ben 22 punti percentuali alla media dell’UE, pari al 38%.

Sondaggio BEI

Secondo gli italiani, le sfide relative ai cambiamenti climatici sono destinate a durare: sebbene oltre un terzo (37%) di loro ritenga che l’emergenza climatica sarà sotto controllo entro il 2050, il 61% degli intervistatati crede invece che essa continuerà a rappresentare una problematica seria alla metà del secolo. Gli italiani temono che i cambiamenti climatici possano minacciare il luogo in cui vivono: rispondendo alla domanda sull’impatto a lungo termine della crisi climatica, quasi un terzo degli intervistati (30%) prevede di doversi trasferire in un’altra regione o in un altro paese a causa dei cambiamenti climatici. I francesi sono quelli che vedono maggiormente un rischio trasferimento nel futuro (37%), la media Ue è pari al 29%. Questa preoccupazione è maggiore tra le persone di età compresa tra i 20 e i 29 anni: la metà di questi intervistati (52%) teme la possibilità di doversi trasferire a causa dei problemi climatici.

Gli italiani sono consapevoli della necessità di modificare i propri stili di vita per contrastare i cambiamenti climatici . Secondo un terzo degli intervistati (31%), la maggior parte delle persone non possiederà più un’automobile tra 20 anni, mentre il 64% pensa che molti lavoreranno da remoto per contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici. Infine, quasi la metà (42%) degli intervistati pensa che la maggior parte delle persone adotterà una dieta vegetariana, mentre il 54% prevede che a ogni cittadino sarà assegnata una quota prestabilita di energia (un dato superiore di 6 punti percentuali alla media europea, pari al 48%).

 

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