Si è riunito ieri in Lussemburgo il Consiglio dei Ministri dell’Ambiente europei, che dopo una trattativa lunga tredici ore, ha trovato un compromesso fra le diverse posizioni sul ruolo dell’Europa nel perseguire gli obiettivi di Parigi, in particolare dopo che, nello stesso giorno, l’IPCC aveva lanciato un nuovo allarme sui trend climatici attuali. LINK NEWS: [https://www.fondazionesvilupposostenibile.org/nuovo-report-ipcc-azzerare-le-emissioni-entro-il-2050-per-limitare-il-riscaldamento-globale/]
Rispetto a quanto approvato a larga maggioranza dal Parlamento Europeo la scorsa settimana, i target sul taglio alle emissioni di CO2 al 2025 e al 2030 per automobili e veicoli commerciali leggeri di nuova immatricolazione vengono sostanzialmente ridimensionati, passando rispettivamente dal 20% al 15% – tornando in linea con la proposta originaria della Commissione – e dal 40% al 35%, con un ulteriore sconto per i furgoni il cui obiettivo di riduzione al 2030 sarà del 30%.
In conclusione di giornata 20 paesi hanno votato a favore della posizione proposta dalla presidenza austriaca e sostenuta dalla Germania, dopo che la trattativa era iniziata con una forte spaccatura in cui per esempio la Spagna, altro paese importante nel settore industriale dell’automobile, sembrava orientata a sostenere target più sfidanti.
Anche l’Italia appartiene al blocco dei paesi che speravano in un accordo più ambizioso, sostenendo con il Ministro Sergio Costa, il target di riduzione della CO2 del 40% votato dal Parlamento Europeo la settimana precedente.
Nel comunicato stampa emesso a margine della riunione, il Consiglio si dichiara genericamente favorevole anche ad adeguare la proposta della Commissione sui meccanismi di incentivo alla vendita di veicoli a zero e a basse emissioni confermando l’obiettivo del 35% per il 2030. Non ci sono invece per il momento riferimenti alla proposta di meccanismi sanzionatori proposti dal Parlamento Europeo. Sui veicoli commerciali, all’opposto, il Consiglio non propone invece modifiche rispetto alla posizione formulata originariamente dalla Commissione.
In attesa di conoscere maggiori dettagli sull’accordo raggiunto dai Ministri europei, cominceranno già domani i nuovi negoziati con il Parlamento UE (che ha chiesto un taglio del 40%) e la Commissione UE (che ha proposto invece il 30%) per stabilire la soglia finale del taglio.
La Fondazione per lo sviluppo sostenibile, che aveva sostenuto con una lettera inviata ai membri italiani del Parlamento Europeo [LINK NEWS: sottoscritta assieme alle principali associazioni ambientaliste italiane target ambiziosi e obiettivi di vendita di auto a basse e zero emissioni, auspica che l’Europa arrivi alla prossima conferenza Onu sul clima di Katowice, dove si dovrà definire la messa in pratica dell’accordo di Parigi, con gli stessi target per il settore auto approvati dal Parlamento Europeo lo scorso 3 ottobre, i quali rappresentano il minimo indispensabile per contribuire concretamente a contenere il riscaldamento globale al di sotto del 1,5°C.