Erion, in collaborazione con alcuni dei principali player internazionali, dà vita al consorzio per il corretto smaltimento dei rifiuti da tabacco.
Erion, sistema italiano di responsabilità estesa del produttore per la gestione dei Raee, si arricchisce di un’articolazione dedicata a prevenire la dispersione nell’ambiente dei rifiuti connessi al tabacco. Si chiama Erion Care e nasce dalla collaborazione con importanti player del settore: BAT, Imperial Brands, JT International e Philip Morris. Scopo del neonato consorzio è quello di avviare a corretto smaltimento alcuni rifiuti, tra i quali i filtri, i famigerati mozziconi, tanto piccoli quanto deleteri per l’ambiente. Come? Da un lato promuovendo attività di comunicazione e sensibilizzazione. Dall’altro, contribuendo ai costi sostenuti dagli enti locali per la raccolta e lo smaltimento. Erion, lo ricordiamo, è una delle realtà promotrici del Circular Economy Network.
La direttiva Single Use Plastics
Il nuovo consorzio incentrato sulla responsabilità estesa del produttore nasce anche su impulso della direttiva europea SUP, Single Use Plastics. Nel nostro ordinamento, la direttiva sulle plastiche monouso è stata recepita con il decreto legislativo 196 del novembre 2021. Il decreto introduce misure specifiche per tutta un’ampia varietà di scarti, tra i quali anche quelli correlati al tabacco e alle sigarette. Come si diceva, Erion Care realizzerà campagne di sensibilizzazione nazionali e locali per evitare la dispersione degli scarti dei prodotti per fumatori nell’ambiente. E per promuoverne il corretto smaltimento. Inoltre, si legge in una nota stampa, “il nuovo consorzio sarà parte attiva nel promuovere un accordo di programma, sotto l’egida del Mite (ministero della Transizione ecologica), atto a definire le modalità con cui Erion Care contribuirà ai costi di rimozione, trasporto e trattamento dei rifiuti di prodotti del tabacco sostenuti dagli enti locali”.
Emergenza mozziconi
Un recente report di Marevivo stima che ogni anno 14 miliardi di mozziconi di sigarette finiscano nell’ambiente. Solo in Italia. Un singolo mozzicone impiega mediamente 10 anni per decomporsi. E Contiene oltre 4.000 sostanze chimiche, tra cui sostanze tossiche e cancerogene. Quasi 2 fumatori su 3 (il 65%) non smaltiscono correttamente i mozziconi. E così da oltre 30 anni i mozziconi sono i rifiuti più comuni al mondo. Secondo l’Unione Europea, i mozziconi di sigaretta sono il secondo rifiuto più diffuso sulle spiagge europee.
Fortunatamente, come riporta il Guardian, sono molteplici le iniziative che si stanno sviluppando per raccogliere e riciclare mozziconi e altri scarti di prodotti del tabacco. Negli Stati Uniti, TerraCycle offre un servizio di raccolta gratuito per le aziende. A Bordeaux, un’iniziativa pubblico-privata è riuscita fino ad oggi a raccogliere e avviare a riciclo 1,5 milioni di mozziconi, 200.000 l’anno. In Spagna, il governo della Catalogna sta pensando di remunerare chi consegna pacchi di sigarette pieni di mozziconi a dei punti di riciclo. Una sorta di “vuoto a rendere” per le sigarette. E non mancano le aziende pronte a dare nuova vita a questi scarti. Come Re-cig, start up insediata a Rovereto in Progetto Manifattura che ha brevettato un innovativo sistema per intercettare le cicche delle sigarette, dalle quali ricavare acetato di cellulosa, un materiale che può essere impiegato per realizzare varie tipologie di prodotti plastici.