Materie prime critiche: nasce l’osservatorio RigeneRare

osservatorio rigenerare

L’Europa ha un bisogno di ridurre la propria dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche e metalli fondamentali per la transizione ecologica e digitale.

Litio, cobalto, terre rare sono caratterizzati da catene di fornitura in cui dominano la Cina e pochi altri Paesi extra Ue. Dobbiamo dunque puntare sullo sfruttamento delle cosiddette “miniere urbane”. Per fare ciò è fondamentale far dialogare mondo della ricerca, imprese, istituzioni, per raccogliere dati e informazioni utili a definire policy che contribuiscano a sviluppare il settore del riciclo delle materie prime critiche. Ed è con questo obiettivo che nasce RigeneRare, l’osservatorio sull’economia circolare promosso dal Gruppo Iren (socio della Fondazione). Il lancio è avvenuto durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, alla quale è intervenuto anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. RigeneRare è promosso da Gruppo Iren con Assoambiente, Utilitalia, Confindustria Cisambiente e Confindustria Toscana sud.

Sviluppare la filiera nazionale delle materie prime critiche.
Un approccio circolare, dunque, per sviluppare una filiera nazionale delle materie prime critiche. Un approccio che porta benefici ambientali ed economici, tramite una riduzione delle importazioni e al contempo un rafforzamento della filiera manifatturiera nazionale. “Come operatore leader nell’economia circolare intendiamo proporci come apripista di una filiera che va costruita e implementata”, ha dichiarato il presidente esecutivo del Gruppo Iren, Luca Dal Fabbro.

“RigeneRare nasce quindi con l’obiettivo di aggregare competenze e visioni delle imprese e istituzioni per supportare la duplice transizione verde e digitale, oltre alla competitività delle aziende e agli interessi nazionali in settori quali quelli dell’energia, della difesa e dell’aerospazio. L’Italia e l’Europa sono fortemente dipendenti da Paesi extra-Ue per l’approvvigionamento di questi materiali, in particolare dalla Cina: una delle leve su cui agire per una loro diversificazione è rappresentata dal riciclo e dall’economia circolare, che permette di superare le difficoltà legate alla ripresa dell’attività estrattiva, e nello stesso tempo necessita investimenti minori e porta benefici ambientali ed economici”.

Obiettivo? Creare un contesto normativo favorevole al riciclo.
RigeneRare punta quindi a raccogliere, sistematizzare e mettere a fattor comune dati e informazioni inerenti lo stato dell’arte della filiera, in modo da identificare criticità e opportunità da portare all’attenzione delle istituzioni per il loro recepimento nel contesto di policy e normativa. L’hub mira quindi a influenzare le politiche pubbliche favorendo normative che creino un contesto più favorevole per l’industria del riciclo in Italia. Tra gli obiettivi principali vi sono inoltre l’incremento della raccolta e del riciclo dei materiali preziosi e critici da dispositivi elettronici dismessi, il miglioramento delle tecnologie di trattamento e raffinazione, lo sviluppo di competenze specialistiche nel settore.

Con il Critical Raw Materials Act, l’Ue ha stilato una lista di 34 materie prime critiche per l’industria continentale. Critiche dal punto di vista dell’importanza economica e dei rischi di fornitura. Tra queste, 17 sono state identificate come strategiche, particolarmente rilevanti per le tecnologie che supportano la transizione verde e digitale, nonché gli obiettivi della difesa e dell’aerospazio. Comprendono litio, cobalto, nichel, rame e terre rare.

Maggiori informazioni:

gruppoiren.it/RigeneRare

 

Articolo orginale pubblicato sul sito web del  Circular Economy Network | link 
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