L’importanza di misurare la circolarità

misurare la circolarità

Continua il lavoro di studio e approfondimento del Circular Economy Network portato avanti attraverso webinar e workshop destinati alle aziende. Lo scorso 11 luglio si è svolto un webinar finalizzato a presentare la nuova norma UNI/TS 11820. Licenziata nel novembre 2022, la nuova specifica tecnica definisce “Metodi e indicatori per la misurazione dei processi circolari nelle organizzazioni”. L’Italia si è così dimostrata Paese all’avanguardia in un settore strategico: lo sviluppo in via sperimentale di un set di indicatori comuni per misurare la circolarità. Come sottolinea la Strategia nazionale per l’economia circolare, “al fine di realizzare la transizione all’economia circolare risulta sempre più importante l’adozione di indicatori comuni per rendere efficace la misurazione della circolarità ed inserirla nelle normative, nei criteri di accesso ai fondi di finanziamento e negli incentivi”.

71 indicatori suddivisi in 6 categorie

Al webinar è intervenuta anche Laura Cutaia, del Dipartimento sostenibilità di ENEA, che ha illustrato le principali caratteristiche della norma. Lo standard UNI/TS 11820 prevede 71 indicatori. Gli indicatori si suddividono in obbligatori (core), specifici e premianti (facoltativi) e rientrano in 6 categorie. Queste: risorse materiche e componenti; risorse energetiche e idriche; rifiuti ed emissioni; logistica; prodotto e servizio; risorse umane, asset, policy e sostenibilità. Le realtà che forniscono prodotti devono compilare almeno 33 indicatori. Per i servizi, gli indicatori obbligatori da compilare sono 27. La norma UNI ha il merito di essere uno strumento trasversale, applicabile a qualsiasi settore di intervento delle imprese, e di fissare un primo modello di riferimento per altri metodi di misurazione della circolarità attualmente esistenti e in fase di sviluppo.

Misurare la circolarità al livello micro e meso

Mentre per la misurazione della circolarità di un sistema Paese – quindi a livello macro – esistono gli indicatori della Carta di Bellagio, seguiti anche dal CEN nei suoi rapporti annuali, la norma UNI/TS 11820 ha un doppio livello di applicabilità: micro e meso. Per micro si intende la singola organizzazione o ente locale. Al livello meso parliamo invece di un gruppo di organizzazioni, inter-organizzazioni, cluster industriali o territoriali, aree e distretti industriali, filiere produttive e dei materiali, territori, regioni, aree metropolitane, province. La specifica tecnica per la misurazione della circolarità tiene in considerazione tutte le fasi della produzione di valore: progettazione; approvvigionamento; produzione; distribuzione e vendita; utilizzo e consumo; fine vita. La norma UNI/TS 11820 anticipa le norme ISO che dovranno definire uno standard internazionale. E sulle quali dovrà necessariamente essere armonizzata.

Uno strumento per aumentare la competitività

Si tratta, lo ricordiamo, di una specifica tecnica che può essere implementata volontariamente dalle singole aziende o organizzazioni. Ma queste ultime devono essere consapevoli che non è uno strumento di comunicazione, un trofeo da mettere in mostra. L’adozione dei criteri per misurare la circolarità può aiutare l’impresa a rendere più efficienti i propri processi produttivi e a ridurre la propria impronta ambientale. In definitiva, a migliorare la propria competitività.

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Foto di Immo Wegmann su Unsplash

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