Il sondaggio è stato realizzato da Ipsos per conto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in vista degli Stati generali della Green economy che si svolgeranno il 26-27 ottobre ad Ecomondo. Per l’indagine l’86% degli italiani ritiene la transizione ecologica un’opportunità.
La transizione ecologica sta a cuore agli italiani: sanno cosa sia, che rischi comporterebbe non attuarla, quali opportunità da essa derivano. L’85% dei cittadini ritiene infatti che, se il processo si arenasse, significherebbe versare “lacrime e sangue” per i costi elevati che si dovranno pagare per i danni rilevanti che già si vedono e che aumenteranno notevolmente nel corso degli anni. E ancora, per circa 8 italiani su 10 (79%) basterebbe solo ritardare l’attuazione della transizione ecologica, per dover fronteggiare l’aggravamento della crisi climatica, con eventi atmosferici estremi sempre più frequenti, risorse naturali sempre più scarse e un Pianeta sempre meno vivibile.
Questo lo scenario disegnato dall’ indagine Ipsos “Percezione, costi e benefici della transazione ecologica” che indaga sul livello di consapevolezza degli italiani nei confronti della transizione ecologica pilastro del PNRR (Piano nazionale di ripresa la resilienza), e della green economy, realizzata per conto della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, in vista della decima edizione degli Stati Generali della Green economy, che si svolgono il 26 e 27 ottobre prossimo a Rimini nell’ ambito di Ecomondo Key Energy.
“Con la pandemia, l’avvio della ripresa e il lancio del Green Deal europeo si registra un salto di qualità nella consapevolezza ecologica degli italiani – ha dichiarato il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi Mentre a livello politico sono state numerose le cautele dichiarate sulla transizione ecologica , ‘troppo costosa’, ‘non prioritaria perché vi sono anche tante altre questioni’, questa indagine non lascia dubbi :la transizione ecologica è necessaria e conveniente e gode di un ampio sostegno dell’opinione degli italiani “
La transizione ecologica non è vista dagli italiani solo come una difesa contro i danni ambientali e climatici, ma è considerata dall’86% degli intervistati come un’opportunità in quanto riduce i rischi climatici e ambientali e consente di sviluppare investimenti, innovazione e nuova occupazione. Inoltre la transizione ecologica non è un mistero per gli italiani. Per 3 su 4, il 75%, si tratta di un cambiamento necessario e urgente dell’economia e della società per fermare la crisi climatica e il degrado dell’ambiente. Solo il 18% la ritiene un cambiamento necessario, ma non prioritario e il 6% una moda alimentata dai media.
Entrando nello specifico delle misure indispensabili per attuare la transizione ecologica le più gettonate, ritenute cioè necessarie, sono fermare il consumo di suolo (55%), ridurre lo spreco dell’acqua (54%), ridurre l’inquinamento di fiumi e mari (52%), la riduzione dei gas serra (50%), l’aumento del riciclo dei rifiuti (50%), la meno apprezzata è disincentivare l’uso dell’auto a favore del trasporto pubblico (38%).
La ricerca Ipsos ha anche sondato le opinioni degli italiani sulla green economy, per la maggioranza, il 65%, è un modello di sviluppo economico basato sul miglioramento del benessere umano e dell’equità sociale, riducendo al tempo stesso i rischi ambientali e climatici e derivanti dalla scarsità. Il modello di sviluppo green per il 67% degli italiani riguarda l’economia e le imprese, per il 55% la vita quotidiana dei cittadini, e per il 32% solo lo stato e la politica.
Un sondaggio importante, quello di Ipsos, che viene realizzato nel momento in cui gli Stati Generali della Green Economy – che si terranno alla Fiera Ecomondo di Rimini il 26 e 27 ottobre e che raggruppano il mondo dell’economia che si muove verso la transizione ecologica – compiono 10 anni.
Allo stesso tempo, mancano 10 anni al 2030, anno in cui dovrebbero essere raggiunti gli SDGs delle nazioni Unite: siamo insomma in mezzo a un guado non solo simbolico, ma fortemente concreto. Il precipitare della situazione ambientale, accompagnata dai recenti disastri climatici, dicono che stiamo per raggiungere il punto di non ritorno e rimane poco tempo per invertire la rotta. Ma per farlo, è necessaria una condivisione di obiettivi, responsabilità e azioni sia a livello individuale che politico e di comunità. È quindi di primaria importanza la rilevazione che la società, forse più della politica, è consapevole non solo dell’esistenza della crisi ambientale e climatica, ma anche dei benefici che la transizione ecologica in termini di vantaggi occupazionali ed economici e di quanto invece i costi del non agire gravino su tutti i cittadini.
L’ indagine Ipsos ha riguardato un campione cittadini italiani fra i 18 e 75 anni, distribuito per quote relative a genere, età, area geografica, dimensione del comune di residenza, condizione lavorativa, livello di istruzione.
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