Quanto è verde la mia città? Il “censimento” dell’AEA

infrastrutture verdi nelle città europee

Nelle città europee le infrastrutture verdi, come parchi, orti, giardini privati, alberature stradali, specchi d’acqua e zone umide, costituiscono in media il 42% dell’area urbana. Si tratta di infrastrutture essenziali per migliorare la qualità dell’aria, aumentare la biodiversità nei paesaggi urbani, favorire il sequestro di carbonio e mitigare le ondate di calore.

Un nuovo briefing dell’Agenzia Europea dell’Ambiene (AEA) “Who benefits from nature in cities? Social inequalities in access to urban green and blue spaces across Europe”, oltre a compiere il censimento del verde nelle città dei 38 paesi membri del SEE (escluso il Liechtenstein), evidenzia come le disuguaglianze socio-economiche e demografiche costituiscano seri ostacoli per godere in modo equo di tali servizi e mostra come lo spazio verde sia meno disponibile nei quartieri urbani abitati da famiglie a basso reddito rispetto a quelli abitati da famiglie a reddito più elevato. Gli spazi verdi poi sono maggiormente presenti nelle città dell’Europa del nord e dell’ovest, piuttosto che in quelle del sud e dell’est. Casi studio da tutta Europa mostrano come un’azione mirata per ridurre le disuguaglianze nell’accesso a spazi verdi può massimizzare i benefici per la salute e il benessere.

Se le infrastrutture verdi sono in media il 42% del territorio urbano nelle città europee, tuttavia variano notevolmente tra i Paesi e all’interno dei singoli Paesi. La città con la maggiore “fornitura” di verde è Cáceres (Spagna) con una percentuale del 95,8%. La città europea con meno verde è Trnava (Slovacchia) con solo il 6,8% dell’area totale della città. In alcuni casi però, avverte l’AEA, l’elevata percentuale di spazio verde è determinata dall’ampia estensione dell’area amministrativa della città. Inoltre, l’estensione del verde non significa sempre che sia disponibile a tutti, lo spazio verde a disposizione degli abitanti è molto inferiore, infatti, al totale del verde delle città: rappresenta in media soltanto il 3%. Ci sono però città come Ginevra, L’Aia e Pamplona/Iruña dove lo  spazio verde accessibile rappresenta oltre il 15% dell’area cittadina.

Tra le capitali europee la più verde è Oslo con circa l’80% di infrastrutture verdi e il 72% di copertura arborea (quasi tutte le citta di Norvegia e Finlandia hanno la più alta percentuale di copertura arborea), le più “cementificate”, Atene e La Valletta con meno del 20% di infrastrutture verdi e La Valletta ha una copertura arborea di appena il 4%. E la capitale italiana? Roma si trova al 24° posto tra le capitali censite con meno del 40% di infrastrutture verdi e solo un 4% di aree verdi urbane. Se si prende in considerazione solo la copertura arborea delle città, cioè il visualizzatore che segnala dall’alto la copertura arborea, la media è del 30% nelle città europee.

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Nel briefing viene ricordato che la Strategia Ue sulla Biodiversità al 2030 e la strategia sull’Adattamento ai cambiamenti climatici, sollecitano a riportare la natura nelle città, creando infrastrutture verdi, e ad adottare soluzioni basate sulla natura (NbS) per la resilienza al riscaldamento globale. Inoltre, con il Green City Accord, l’iniziativa della Commissione UE per le città che si battono per la sostenibilità (di cui il Green City Network è Official Partner), i  Sindaci sottoscrittori si sono impegnati a migliorare la qualità della vita per i loro concittadini, aumentando estensione e qualità delle aree verdi nelle città.
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