La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile esprime il più sincero cordoglio per l’improvvisa scomparsa di Massimo Scalia.
Padre dell’ambientalismo italiano, professore e politico a tutto tondo, Massimo Scalia, tra il 1980 e il 1990 è stato leader del movimento antinucleare legando il suo nome alle battaglie contro l’atomo. E’ stato uno dei protagonisti della vittoria del referendum del 1987 che ha portato alla fine dell’avventura del nucleare italiano da lui definito “un elemento marginale per l’Italia”. Ha dato anche un importante contributo al referendum del 2011 contro il tentativo di rilanciare il nucleare. Ha insegnato e fatto ricerca in Fisica Matematica per oltre 40 anni alla «Sapienza» di Roma, coniugando il metodo scientifico con lo spirito necessario nelle battaglie ambientaliste.
Cofondatore dei Verdi, proprio del neonato partito verde ha fatto parte, nel 1987, del drappello dei primi parlamentari del “Sole che ride” alla Camera dei Deputati. Parlamentare fino al 2001 ha promosso la legislazione su fonti rinnovabili e risparmio energetico (Leggi 9 e 10 del 1991) e sul bando dell’amianto (1992). E’ stato anche primo Presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Tra i fondatore di Legambiente, allora Lega per l’Ambiente, negli ultimi anni, finito l’impegno parlamentare, Massimo Scalia è rimasto un punto di riferimento soprattutto sui grandi temi delle energie pulite e della transizione energetica e ha lavorato con Giorgio Parisi, nella commissione scientifica sul decommissioning degli impianti nucleari.
Lo ricorda Edo Ronchi:
Massimo Scalia è venuto a mancare, aveva 81 anni. Ci eravamo incontrati, senza sospettare che sarebbe stata l’ultima volta, il 1 dicembre, al Congresso di Legambiente. Siamo tornati a casa – abitiamo vicino – condividendo lo stesso taxi. Ci conoscevamo ed eravamo amici da molti anni. Come accade, invecchiando, ci siamo visti di meno. Avevamo quindi molte cose da dirci: sulle nostre famiglie e su quello che facevamo. Inevitabilmente siamo finiti col parlare degli annunci fatti da esponenti del governo sul ritorno al nucleare. Massimo Scalia, insieme al suo inseparabile amico Gianni Mattioli, era un fisico e un profondo conoscitore delle problematiche dell’energia e del nucleare. Con Massimo si gustava un’ironia tagliente e si imparava sempre qualche informazione aggiornata e qualche numero utile. Se con la definizione di “ambientalismo scientifico” si intende connotare un approccio alle questioni ecologiche basato su robuste conoscenze, su studi seri e rigorosi, su dati e fatti, Massimo è stato un maestro di riferimento. Purtroppo ci accorgiamo quanto siamo stati fortunati a conoscere e frequentare alcune persone quando se ne vanno e avvertiamo un vuoto doloroso.