Imballaggi, l’Italia vola nel riciclo: più del 70%

Riciclo imballaggi

Su 14 milioni e mezzo di tonnellate di imballaggi immessi al consumo nel 2022, 10 milioni e 400 mila sono stati riciclati. Nello specifico, hanno trovato una seconda vita 418 mila tonnellate di acciaio, 60 mila di alluminio, 4 milioni e 311 mila di carta, 2 milioni e 147 mila di legno, un milione e 122 mila di plastica e bioplastica, 2 milioni e 293 mila di vetro.

Sono questi alcuni dei dati diffusi il 4 settembre dal Conai, il consorzio nazionale imballaggi, una delle realtà fondatrici del Circular Economy Network, nella sua relazione generale.

Chi si occupa della raccolta? Il risultato è frutto per il 47% del lavoro dei Consorzi di filiera del sistema Conai. Per il 51% è merito di operatori indipendenti, mentre i sistemi autonomi coprono il restante 2%. Il risultato di questo impegno ha permesso all’Italia di centrare gli obiettivi imposti dall’Europa, in anticipo. Il Belpaese, infatti, ha già “superato gli obiettivi di riciclo complessivi che l’UE chiede ai suoi Stati entro il 2025, quando ogni Paese dovrà riciclare almeno il 65% degli imballaggi ogni anno, ed entro il 2030, quando l’asticella si alzerà al 70%”. Il nostro Paese, dunque, come ha già certificato la Commissione europea, è tra i nove non a rischio per il raggiungimento degli obiettivi di riciclo.

Riciclo imballaggi: il ruolo dei Comuni

Attraverso un accordo nazionale ad hoc stipulato dall’Associazione dei Comuni italiani, l’ANCI, le amministrazioni locali hanno una parte attiva in un questo sistema virtuoso di riciclo. Nel 2022, in questo quadro, sono stati 7.655 i Comuni che hanno stipulato convenzioni con il sistema consortile, affidandogli tutti o parte degli imballaggi provenienti dalle raccolte differenziate.

Per coprire i costi che i Comuni sostengono nel ritirare i rifiuti di imballaggio in modo differenziato – si legge nella nota stampa del Consorzio – nel 2022 Conai ha riconosciuto alle amministrazioni locali italiane 688 milioni di euro. E 440 milioni per attività di trattamento, riciclo e recupero.

E per sanare il divario tra le regioni, “nel biennio 2021/2022 i progetti territoriali per lo sviluppo di una raccolta differenziata di qualità nel Centro-Sud hanno coinvolto 18 milioni e 700 mila abitanti, di cui 4 milioni e 900 mila in Campania e 4 milioni e 800 mila in Sicilia”.


Articolo originale pubblicato sul sito del Circular Economy Network
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