Il 2023 anno record per le nomine di energy manager

Il 2023 è stato un anno record per le nomine degli energy manager in Italia: circa 2.500 le nomine totali, +19% rispetto al 2014 e +1% rispetto al 2020. Un numero che ha invertito una tendenza che si era manifestata dopo la crisi pandemica, la crisi dei prezzi, ma che fondamentalmente era collegata alla riduzione dei consumi di energia in alcuni settori, soprattutto industria e trasporti.

Questo quanto emerge dal rapporto ‘Energy manager in Italia 2024‘ presentato da Fire, la Federazione per l’uso razionale dell’energia. Gli energy manager, figure responsabili della conservazione e dell’uso efficiente dell’energia, devono essere nominati obbligatoriamente in tutte le aziende e gli enti che superano una determinata soglia di consumo: 10.000 tep/anno per l’industria, 1000 per gli altri settori.

Tra i circa 2500 energy manager nominati, che hanno gestita un’energia pari a 84 megatep complessivi (l’86% per l’industria), 1.728 sono stati nominati dai soggetti obbligati, con un aumento del 17% rispetto al 2014/2020 e del 2% rispetto al 2020/2023. Nel 2023 c’è stato anche un record di nomine nella pubblica amministrazione, le città non tengono però il passo, un energy manager è presente, infatti, solo nella metà delle città metropolitane e solo in 46 capoluoghi di provincia su 109.

In termini di competenze, il 79% degli energy manager possiede una laurea tecnica, l’1% una laurea non tecnica e il 16% un diploma tecnico professionale. Nel 67% dei casi gli energy manager sono dipendenti delle aziende coinvolte, nel 37% di consulenti. Tra gli energy manager cresce il numero di coloro che possiedono la certificazione di esperti in gestione dell’energia -Ege- (il 21% per i dipendenti e il 73% per i consulenti). La fascia di età più gettonata è quella tra i 35 e i 50 anni (85%). Gli energy manager donne rappresentano circa il 10%.

Facebooktwitterlinkedinmail