Giornata delle Api, per sensibilizzare sul rischio estinzione di questi impollinatori

Le api, indicatori biologici della qualità dell’ambiente, sono protagoniste, il 20 maggio, della Giornata Mondiale delle api, istituita nel 2017 dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della sopravvivenza di questi impollinatori, sempre più in pericolo di estinzione. La data ricorda  il giorno di nascita dello sloveno  Anton Janša (1734-1773), pioniere dell’apicoltura moderna.

Come infatti osservato all’interno della European red lists of bees  (Nieto et al., 2014), l’8% delle circa 2000 specie europee di Apoidei è da considerarsi in declino, mentre il 9% è a rischio estinzione. Uno dei maggiori pericoli alla loro sopravvivenza deriva dall’intensificazione delle pratiche agricole e dall’utilizzo di pesticidi, o in alcuni casi dalla competizione con l’ape domestica.

Si tratta di una situazione allarmante che non risparmia il nostro Paese. Infatti, secondo la Lista Rossa delle Api selvatiche  (Quaranta et al., 2018) in Italia 5 delle 151 specie di api native sono in pericolo critico di estinzione, o considerate potenzialmente estinte, 2 sono in pericolo critico, 10 sono in pericolo, 4 sono vulnerabili e 13 sono prossime ad uno stato di minaccia.

Le api domestiche e gli impollinatori selvatici permettono l’impollinazione di più dell’85% delle piante selvatiche e più del 70% delle colture agrarie, per un valore economico calcolato in Italia pari a circa 2 miliardi di euro l’anno (Rapporto Capitale Naturale 2019).

Per cercare di contrastare l’estinzione di questi impollinatori, e sensibilizzare la popolazione sulla loro importanza, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile sta portando avanti dallo scorso anno un progetto di tutela e valorizzazione degli insetti impollinatori all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

Dopo il grande successo del primo virtual bioblitz, avvenuto i primi di gennaio, e a seguito di una lunga attività di ricerca e di indagini di campo volte allo studio delle specie presenti all’interno del Parco, e alla creazione di una Carta della Vocazione Apistica del territorio, lo scorso weekend (15 Maggio) ha avuto luogo il secondo Bioblitz all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

Sono stati una trentina i partecipanti che hanno voluto partecipare al bioblitz all’interno della Foresta Mercadante, caricando sulla pagina del progetto creata sulla piattaforma di citizen science Naturalist, immagini di impollinatori -e anche altre specie di insetti- avvistati durante la giornata, successivamente analizzate e validate dagli esperti dell’Università di Firenze, che hanno identificato tutte le specie ritratte.

Nel Parco sono state finora rilevate circa 60 specie di Apoidei, appartenenti a 5 famiglie (Apidae, Megachilidae, Halictidae, Andrenidae, Colletidae). Ad eccezione di pochi esempi (Apis mellifera, Bombus terrestris, Bombus ruderatus) si tratta di insetti per lo più solitari, in cui ogni femmina nidifica senza avere contatti con la prole e con individui conspecifici.

Il genere più ricco è Andrena, rappresentato in Italia da oltre 200 specie di api le cui femmine scavano nidi nel terreno: nel Parco ne sono state rilevate finora una ventina di specie, tra cui ad esempio Andrena lagopus, A.labiata e A. morio. Altre api con abitudini di nidificazione simili sono i Lasioglossum, perlopiù di piccole dimensioni, le Anthophora, piuttosto simili a bombi nell’aspetto e nel tipo di volo, oppure le Eucera, i cui maschi sono facilmente riconoscibili per le antenne molto lunghe.

Altre specie nidificano ad esempio nel legno morto (es. Xylocopa iris), in steli vegetali (es. Ceratina, Hylaeus) o in conchiglie di Gasteropodi (Rhodanthidium, alcune Osmia), oppure costruiscono nidi di terra (Megachile parietina). Le attività di citizen science forniscono informazioni preziose anche relative al passato, consentendo così di registrare eventuali variazioni nella presenza delle diverse specie rilevate, e sono quindi molto utili ai fini della conservazione e della protezione delle specie.

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