Il 28 settembre a Roma – presso la sala conferenze di ISPRA (inizio alle 10:00) – saranno presentati i risultati del progetto Down to the River, realizzato da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con Nauta srl, col coordinamento tecnico scientifico dell’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale.
La sperimentazione – finanziata dal MASE nell’ambito dell’implementazione della Direttiva Quadro sulla Strategia Marina – si è incentrata sul monitoraggio dei macro rifiuti galleggianti (di grandezza maggiore di 2,5 cm) trasportati da 12 fiumi: Adige, Agri, Magra, Misa, Neto, Ombrone, Pescara, Po, Reno, Sarno, Simeto, Tevere.
È stata effettuata una stima delle quantità trasportate attraverso sessioni di osservazioni condotte da postazioni fisse su ponti localizzati in prossimità della foce. Gli oggetti rilevati sono stati catalogati in base alla loro dimensione, al materiale che li compone e alla tipologia di uso (agricoltura, alimentare, abbigliamento, etc…), evidenziando – ad esempio – la presenza di una quantità ancora molto elevata di oggetti monouso.
Inoltre, sono state studiate le possibili dinamiche di spostamento e i percorsi del floating litter, mediante l’utilizzo di tracciatori GPS inseriti in contenitori che replicano il comportamento dei rifiuti galleggianti di medie dimensioni. L’analisi dei tracciati ha consentito di identificare le potenziali aree di accumulo, le condizioni idrologiche di massimo trasporto, le direttrici di spostamento dei rifiuti che arrivano in mare.
Nonostante la forte attenzione posta dalla UE per contrastare l’accumulo nei propri mari di rifiuti provenienti da fonti terrestri, si sa ancora poco riguardo alla quantità e alla composizione degli oggetti trasportato dai corsi d’acqua.
I risultati del progetto forniscono quindi un contributo prezioso riguardo all’Italia e offrono elementi interessanti per la definizione di strategie di prevenzione e controllo del marine litter, un fenomeno che rischia di avere un impatto molto intenso sulla conservazione della biodiversità del Mediterraneo.
Si può iscriversi e partecipare al convegno seguendo le istruzioni riportate sul sito di ISPRA.