Dodici miliardi di sterline in 10 anni per la “rivoluzione green” del Regno Unito

Un piano in dieci punti per una rivoluzione verde nel Regno Unito che prevede investimenti pubblici complessivi per 12 miliardi di sterline nel corso del decennio che potranno creare almeno 250.000 nuovi posti di lavoro green e stimolare oltre il triplo degli investimenti dal settore privato entro il 2030.Il piano “per una rivoluzione industriale verde”, illustrato dal premier Boris Johnson, che dovrà permettere al Regno Unito di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, è stato’ presentato mentre il Regno Unito si prepara a co-ospitare l’Ambition Summit, in occasione dell’anniversario dell’accordo di Parigi il 12 dicembre prossimo, e la COP26 dell’anno prossimo in partnership con l’Italia.

Esso tocca settori come l’energia pulita (anche il nucleare), i trasporti, la natura, le tecnologie innovative, la finanza verde e, oltre ai posti di lavoro verdi,  dovrà creare anche le industrie del futuro. Ecco i 10 punti del piano:

  • Eolico offshore: produrre abbastanza energia eolica offshore per alimentare ogni casa, quadruplicando la produzione a 40GW entro il 2030,  e creando così fino a 60 mila posti di lavoro.
  • Idrogeno: lavorare con l’industria con l’obiettivo di generare 5GW di capacità di produzione di idrogeno a basso contenuto di carbonio entro il 2030 per l’industria, i trasporti, l’energia e le case, sviluppando la prima città riscaldata interamente a idrogeno entro la fine del decennio. Previsti fino a 500 milioni di sterline per la sperimentazione di case che utilizzano l’idrogeno per il riscaldamento e la cucina,
  • Nucleare: promuovere il nucleare come fonte di energia pulita, attraverso il nucleare su larga scala e lo sviluppo della prossima generazione di reattori piccoli e all’avanguardia, che potrebbero generare 10 mila posti di lavoro.
  • Veicoli elettrici: porre fine alla vendita di nuove auto e furgoni a benzina e diesel entro il 2030 – dieci anni prima del previsto – mettendo in circolazione auto ibride che non saranno più vendute dal 2035, e trasformare le infrastrutture nazionali del Regno Unito per supportare meglio i veicoli elettrici con investimenti di 3 miliardi di sterline per accelerare l’introduzione di punti di ricarica per i veicoli elettrici nelle case, nelle strade e sulle autostrade. Questo metterà il Regno Unito sulla strada giusta per essere il primo paese del G7 a decarbonizzare il trasporto su strada.
  • Trasporto pubblico, biciclette e spostamenti a piedi: rendere più attraenti gli spostamenti in bicicletta e a piedi e investire nel trasporto pubblico a emissioni zero del futuro.
  • Jet a Zero emissioni e trasporto marittimo più verde: sostenere le industrie difficili da decarbonizzare a diventare più verdi attraverso progetti di ricerca per aerei e navi a emissioni zero.
  • Case ed edifici pubblici: rendere le abitazioni, le scuole e gli ospedali più ecologici, più caldi e più efficienti dal punto di vista energetico, creando al contempo 50 mila posti di lavoro entro il 2030, e l’obiettivo di installare 600 mila pompe di calore ogni anno entro il 2028.
  • Cattura del carbonio: diventare leader mondiale nella tecnologia per catturare e immagazzinare le emissioni nocive lontano dall’atmosfera, con l’obiettivo di rimuovere 10MT di anidride carbonica entro il 2030.   Un finanziamento di 200 milioni di sterline è previsto per la creazione di due cluster per la cattura del carbonio entro la metà degli anni 2020, mentre altri due saranno creati entro il 2030. Questo aumenta il totale degli investimenti a 1 miliardo di sterline.
  • La natura: proteggere e ripristinare il nostro ambiente naturale, piantando 30 mila ettari di alberi ogni anno, creando e mantenendo migliaia di posti di lavoro.
  • Innovazione e finanza: sviluppare le tecnologie all’avanguardia necessarie per raggiungere queste nuove ambizioni energetiche e fare della City di Londra il centro globale della finanza verde.
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