Discariche non a norma, la Commissione Ue sollecita l’Italia a procedere alla messa in regola

Oggi la Commissione europea ha inviato all'Italia una richiesta di informativa sui progressi riguardo alla messa a norma delle discariche, per le quali il nostro Paese fu condannato a pagare una sanzione.

 La sanzione consisteva in 40 milioni di euro più altri 42,8 milioni ogni 6 mesi per ogni semestre di ritardo, ma era prevista una riduzione per ogni discarica messa a norma. La direttiva comunitaria sulle discariche dispone che le discariche non debbano generare effetti negativi sulla salute umana, l’acqua, il suolo e l’aria.

Secondo questa direttiva, le discariche in attività già dal 2001 avrebbero dovuto essere chiuse entro il 16 luglio 2009, a meno che non fossero rispettate le norme UE mirate a garantire che il loro esercizio si svolga in modo sicuro.

Le ultime informazioni a disposizione della Commissione registrano che, quasi sei anni dopo il termine ultimo per la loro chiusura, almeno 50 discariche in Italia non sono ancora a norma e avrebbero dovuto essere chiuse o adeguate agli standard richiesti. Almeno una delle discariche in questione contiene rifiuti pericolosi.

Per questo motivo è stato trasmesso dalla Commissione un parere motivato complementare.

L’Italia ha ora due mesi per notificare alla Commissione le misure adottate per porre rimedio a questa situazione. In caso contrario, la Commissione ha la facoltà di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’UE.

 

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