Da dove viene la nostra energia?

di Italy for Climate

da Repubblica- Green &Blue

Da alcuni anni il gas ha superato il petrolio diventando la prima fonte energetica in Italia. Le rinnovabili sono cresciute arrivando a soddisfare il 19% del fabbisogno energetico nazionale, il carbone e l’import elettricità contribuiscono in modo minore.

Nel 2021 più di tre quarti della domanda di energia in Italia è stata soddisfatto da import dall’estero di combustibili fossili (petrolio, gas e carbone) e meno di un quarto da produzione nazionale nazionale (principalmente rinnovabili). La dipendenza energetica dell’Italia è fra le più alte in Europa.

La Russia è il primo Paese da cui l’Italia dipende per soddisfare il proprio consumo di fonti fossili (petrolio, gas e carbone). A seguire ci sono AlgeriaAzerbaijan Libia. La produzione nazionale nel complesso copre circa il 5% del consumo di tutti i combustibili fossili dell’Italia.

La Russia è anche l’unico Paese da cui dipendiamo per tutte le fonti fossili: è il primo fornitore nazionale di carbone e gas e il terzo di petrolio. Dall’Algeria dipendiamo soprattutto per il gas, mentre le importazioni da Azerbaijan Libia riguardano principalmente il petrolio.
La produzione nazionale di gas nel 2021 ha soddisfatto il 4% dei consumi del 2021. il 90% di quello che importiamo deriva solamente da 4 Paesi: RussiaAlgeriaAzerbaijan e Qatar.
Il greggio estratto in Italia nel 2021 è stato pari al 7% del consumo nazionale di prodotti petroliferi. Rispetto al gas la dipendenza è più diversificata, ma bastano cinque Paesi per soddisfare i due terzi del nostro import: AzerbaijanLibiaRussiaIraqArabia Saudita.
L’Italia è totalmente dipendente dall’estero per soddisfare il proprio fabbisogno di carbone. Quasi tre quarti del carbone consumato nel 2021 è arrivato da due soli Paesi: Russia e Usa.
Il ministero dello Sviluppo economico ha aggiornato l’ultima stima delle riserve italiane di combustibili fossili il 31 dicembre 2019. Secondo queste stima in Italia le riserve accertate di gas sono pari a 46 miliardi di metri cubi e quelle di petrolio a 73 milioni di tonnellate. Se includiamo anche le riserve classificate come probabili e possibili saliamo rispettivamente a 112 miliardi di metri cubi e 207 milioni di tonnellate. Se immaginassimo di soddisfare la nostra fame di combustibili fossili per gli usi energetici azzerando le importazioni e dando fondo a tutte le risorse nazionali, per quanto tempo potremo andare avanti?
Negli ultimi trent’anni si è ridotta di meno di 10 punti percentuali. Praticamente tutta la riduzione della dipendenza energetica italiana si è verificata fra il 2008 e il 2014, proprio il periodo di massima crescita delle fonti rinnovabili con il raddoppio della produzione nazionale di elettricità verde.
Oggi l’Italia è dipendente dall’estero per il 77% dell’energia che consumiamo. Centrando il target europeo del -55% di emissioni al 2030, in meno di 10 anni grazie all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili l’Italia potrebbe diventare un Paese in grado di soddisfare la maggior parte del proprio fabbisogno energetico tramite le risorse del proprio territorio.

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