Non ci sono buone notizie per quanto riguarda le emissioni e la riduzione degli impatti ambientali derivanti dal settore dell’aviazione in Europa. Viene pubblicato, a distanza di due anni dalla prima edizione, il report “European Aviation Environmental Report” realizzato dall’Agenzia Europea per la Sicurezza dell’Aviazione (EASA), l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) e dalla EUROCONTROL.
Il report porta alla luce un quadro ambientale pessimo per il settore del trasporto aereo che pur è cresciuto moltissimo in termini di attività nell’ultimo decennio: +60% nel 2017 rispetto al 2005 in termini di passeggeri-km percorsi da voli commerciali, collegamenti fra città aumentati del 43% nello stesso periodo e una distanza complessiva di chilometri volati passata da 13 mila miliardi nel 2005 a 16 mila miliardi nel 2017 (statistiche che prendono in considerazione solo i paesi EU28+EFTA).
La maggiore efficienza nel consumo di carburante per passeggero-km, -24% dal 2005 al 2017, pur rappresentando un notevole passo avanti, non è stata infatti in grado di controbilanciare l’effetto di un tale aumento di voli e di chilometri percorsi. Nello stesso periodo, infatti, l’aumento delle emissioni di CO2 dell’aviazione è stato pari al +16%, raggiungendo le 163 milioni di tonnellate nel 2017 secondo il modello di stima Impact messo a punto dalla EUROCONTROL. Ancora più preoccupante la situazione con i dati forniti dagli Stati Membri all’UNFCCC: le emissioni di anidride carbonica derivante da tutti i voli decollati da aeroporti europei sono praticamente raddoppiate (+95%) tra il 1990 e il 2016, passando da 88 a 171 milioni di tonnellate.
Sempre seguendo le stime realizzate con il modello Impact, risultano altrettanto fosche le previsioni sulle emissioni di CO2 al 2040 che variano in funzione delle prospettive di crescita del settore in base al traffico atteso. Dalle 163 milioni di tonnellate del 2017, si arriverà a quantità di CO2 emesse in atmosfera tra le 198 (+21%) e le 224 (+37%) milioni di tonnellate in uno scenario di crescita base, forbice che sale con alti tassi di crescita del traffico aereo arrivando a valori compresi tra 262 (+60%) e 301 (+84%) milioni di tonnellate nel 2040.
Non meno negativa è la situazione in termini di emissioni di inquinanti atmosferici e di rumore. Le emissioni di NOx provenienti dal settore aereo nel 2017 sono state pari a 839 mila tonnellate, cresciute rispetto al 2005 del +25%. Anche in questo caso, tenendo in considerazione gli scenari di crescita base e intensa del traffico aereo, si prevede un aumento delle emissioni tra il 15% e il 121% al 2040 in base all’evoluzione della tecnologia. Nel 2017, anche le emissioni di particolato sono aumentate dell’8% rispetto alle stime per il 2005, con una previsione di aumento del 25% al 2040.
Per quanto riguarda il rumore, i progressi tecnologici hanno ridotto le emissioni acustiche dei veicoli e compensato in parte la loro aumentata grandezza. Rimane però una situazione stabile e leggermente peggiorata in termini di esposizione al rumore, con la popolazione residente nei dintorni degli aeroporti e toccata da emissioni acustiche rilevanti aumentata del 12% rispetto al 2005.
Appare evidente come gli sforzi realizzati fin qui per mettere in campo investimenti, soluzioni tecnologiche e strumenti di mercato utili a ridurre gli impatti ambientali del settore dell’aviazione europea non abbiano ancora portato i risultati sperati. L’impiego minimo di carburanti alternativi nel settore e le loro basse potenzialità di maggiore applicazione nel futuro non fanno ben sperare neanche per i prossimi anni, lasciando aperta la questione ambientale relativa ad un settore in cui la domanda probabilmente crescerà ancora. Resta dunque auspicabile, in ottica di sostenibilità, investire di più sui combustibili alternativi sostenibili e sulle altre strategie di efficienza energetica.
Alla luce di tali evidenze ambientali, appare ancora più singolare che il trasporto aereo in Europa e nel mondo benefici di sussidi dannosi per l’ambiente: all’aviojet (cherosene per trasporto aereo passeggeri e merci), infatti, non viene applicata alcuna accisa.