L’emergenza sanitaria per il coronavirus ha costretto l’ONU a rinviare la Cop26, la Conferenza delle Parti sul Clima, in programma dal 9 al 18 novembre a Glasgow, organizzata congiuntamente dal Regno Unito e dall’ Italia. La decisione è stata presa dall’ufficio di Presidenza della COP, congiuntamente con i governi inglese e italiano.
In un comunicato dell’Unfccc si legge che la decisione è stata presa dal COP Bureau dell’Unfccc insieme ai suoi partner italiani e britannici e che “Le date di una conferenza riprogrammata nel 2021 saranno fissate in tempo utile dopo una discussione con le Parti. Tenuto conto degli effetti attuali del Covid-19 in tutto il mondo, non è più possibile tenere un’ambiziosa e inclusiva COP26 nel novembre 2020.
Questa riprogrammazione della Cop26 permetterà che tutte le Parti si possano dedicare pienamente alle questioni da dibattere durante questa conferenza vitale e di disporre di più tempo per i preparativi necessari. Noi continueremo a lavorare con tutte le Parti interessate per accrescere l’ambizione in materia di clima, rafforzare la resilienza e ridurre le emissioni”.
“Inevitabile il rinvio della COP26 -ha osservato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile- vista l’impossibilità, a causa del coronavirus, di consentire il corretto svolgimento dei lavori preparatori in cui sono coinvolti numerosi Paesi oggi in piena emergenza sanitaria. Tuttavia l’attuale pandemia non cancella i grandi rischi connessi ad un peggioramento della crisi climatica e non deve essere un pretesto per ridurre gli sforzi in tal senso. Tuttaltro, i giorni difficili che stiamo vivendo ci dimostrano che dobbiamo accelerare sulla strada della decarbonizzazione. Proprio ora, con il più massiccio investimento globale dal dopoguerra a oggi, se metteremo il Green deal al centro della ripresa economica potremo accelerare enormemente la costruzione di un n uovo modello di sviluppo, più sicuro per tutti”
“Sebbene abbiamo deciso di posticipare la COP26, compresi gli eventi pre-COP e” Gioventù per il clima -ha dichiarato il Ministro delll’ Ambiente Italiano, Sergio Costa- restiamo pienamente impegnati a far fronte alla sfida dei cambiamenti climatici.La lotta ai cambiamenti climatici richiede un’azione forte, globale e ambiziosa”. Costa ha sottolineato come continuerà a lavorare con i partner britannici “per offrire una COP26 di successo”.
Circa 30 mila persone, tra delegati, giornalisti e attivisti, erano attese in Scozia il prossimo novembre nella SEC Arena, che ora per far fronte ai casi di COVID-19 verrà trasformata in un ospedale da campo.