I contributi previsti attualmente dai piani nazionali per l’ energia e il clima (PNEC) verso le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica non sono sufficientemente ambiziosi da permettere all’UE nel suo insieme di raggiungere gli obiettivi che si è data in materia di energia e clima in attuazione dell’ Accordo di Parigi.
La valutazione delle proposte di piani nazionali è stata pubblicata dalla Commissione europea che chiede ai “28” un salto di qualità collettivo.
La Commissione ritiene che i piani nazionali rappresentino già un impegno considerevole, ma rileva i margini di miglioramento esistenti sotto diversi aspetti, in particolare per politiche mirate e personalizzate che consentano di centrare gli obiettivi per il 2030 e mantenere anche a lungo termine la rotta verso l’impatto climatico zero. I contributi verso le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, osserva la Commissione, non sono ancora sufficienti per incanalare l’UE nella giusta direzione verso il contrasto dei cambiamenti climatici e la modernizzazione dell’economia.
La Commissione ha analizzato le proposte di piani nazionali valutandone il contributo aggregato, a livello di UE, verso gli obiettivi dell’Unione dell’energia e i traguardi per il 2030. Allo stato attuale le proposte di PNEC presentano contributi insufficienti sia per le fonti rinnovabili sia per l’efficienza energetica: per le fonti rinnovabili la lacuna da colmare potrebbe arrivare a 1,6 punti percentuali (rispetto al target del 32%); per l’efficienza energetica, addirittura potrebbe essere di 6,2 punti percentuali, se si considera il consumo di energia primaria, o di 6 punti percentuali se si considera il consumo di energia finale (rispetto al target del 32,5%).
Gli Stati membri dispongono ancora di sei mesi per innalzare il livello di ambizione sul piano nazionale. Con le sue raccomandazioni e valutazioni dettagliate, la Commissione intende aiutare gli Stati membri a mettere a punto i piani entro fine 2019 e ad attuarli efficacemente negli anni successivi. I piani nazionali dovrebbero offrire chiarezza e prevedibilità alle imprese e al settore finanziario al fine di stimolare gli investimenti privati necessari. Faciliteranno altresì agli Stati membri la programmazione dei finanziamenti nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale 2021-2027.
Gli Stati membri devono presentare i PNEC definitivi per il periodo 2021-2030 entro fine 2019