Clima, in Europa la peggiore siccità in 500 anni, in Italia la peggiore estate del decennio

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Il 2022 un annus horribilis per il clima. L’Europa ha assistito alla peggiore siccità da 500 anni e l’Italia alla peggiore estate del decennio con ben 1642 trombe d’aria, grandinate e bufere di acqua e vento, con danni per l’agricoltura che superano e 6 miliardi, il 10% della produzione nazionale.

É quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) e dalle immagini del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus.

É evidente in Italia -sottolinea Coldiretti- la tendenza ad una tropicalizzazione del clima con le ultime ondate di nubifragi e grandinate che si sono abbattute su terreni secchi i quali non riescono ad assorbire l’acqua e sono soggetti a  frane e smottamenti”. Coldiretti punta il dito sul consumo di suolo e la cementificazione ricordando che nel 2021 sono stati consumati oltre 2 metri quadrati di suolo al secondo, il valore più alto negli ultimi 10 anni con il cemento che ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale.

Le superfici perse in Italia dal 2012 – evidenzia la Coldiretti – avrebbero garantito la fornitura complessiva di 4 milioni e 150 mila quintali di prodotti agricoli e l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde e aggravano la pericolosità idraulica dei territori segnati dal moltiplicarsi di eventi estremi dalla siccità ai violenti temporali.

La siccità poi, con precipitazioni dimezzate e caldo record (il mese di giugno ha fatto registrare una temperatura media superiore di ben +2,88 gradi rispetto alla media) ha avuto effetti devastanti sulle campagne italiane con cali produttivi, ad esempio, per mais e foraggi del 45%, del 20% per il latte, del 30% per il frumento duro e del 15% per la frutta ustionata da temperature di 40 gradi.

Di fronte a questa tropicalizzazione del clima Codiretti osserva che bisogna organizzarsi per garantire la disponibilità della risorsa idrica anche nei momenti di difficoltà. Per questo ha elaborato assieme all’Anbi un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia.

 

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