Il 30% delle aziende grandi emettitrici ha obiettivi climatici a lungo termine (2050) in linea con il target di 1,5°C. Ma la credibilità delle ambizioni climatiche a lungo termine è a volte poco chiara, con molte aziende prive di obiettivi intermedi e di quantificazioni precise delle loro strategie climatiche.
Questo quanto emerge dallo State of Transition Report 2024, realizzato dal Transition Pathway Initiative Centre (TPI Centre) con sede presso la London School of Economics and Political Science che osserva come la quota di aziende che si sono date obiettivi di limitazione delle emissioni è aumentata dal 7% al 30% dal 2020.
Il rapporto, basa la sua analisi sulla valutazione delle prestazioni in termini di carbonio di 409 aziende e sui progressi della qualità della gestione di oltre 1.000 delle aziende pubbliche con le emissioni più elevate al mondo, per un valore complessivo di circa 39 trilioni di dollari. Le aziende sono state monitorate attraverso 23 indicatori che vanno dal livello 0 “ignaro” del cambiamento climatico al livello 5 “pianificazione della transizione”.
Per quanto riguarda la Carbon Performance Assessment, i risultati evidenziano che i settori dell’estrazione mineraria, dell’acciaio e dell’elettricità sono maggiormente in linea con il target 1,5°C o inferiore a 2°C. I meno allineati sono i produttori alimentari e le società petrolifere e del gas. Guardando alle aree geografiche, il 66% delle aziende europee, il 64% di quelle australasiatiche e il 56% di quelle giapponesi hanno obiettivi climatici allineati a 1,5°C o inferiori a 2°C al 2050.
Esaminando i progressi della qualità della gestione, il 57% delle aziende analizzate opera al livello 3, che significa che le aziende sono uscite dalla fascia di ritardo e “hanno riconosciuto il cambiamento climatico come un rischio e/o un’opportunità aziendale rilevante, hanno sviluppato un impegno politico per agire, hanno fissato un qualche tipo di obiettivo di riduzione delle emissioni”, ma sono ancora ben lontane dall’ avere un approccio strategico alla riduzione delle emissioni come quelle che hanno raggiunto il livello 4. Nessuna azienda soddisfa tutti gli indicatori del Livello 5.
