Anche la Cina non è in traiettoria con l’Accordo di Parigi

27 Nov 2017
di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Secondo il rapporto “Global Carbon Budget 2017”, pubblicato in occasione della Cop 23 di Bonn, dopo tre anni di relativa stabilità, nel 2017 le emissioni mondiali di CO2 sarebbero nuovamente aumentate di circa il 2%, per la gran parte a causa di una ripresa delle emissioni cinesi generate da un incremento del 3% dell'uso di carbone, per far fronte ad una accelerazione dei consumi energetici nell'industria e ad una minore produzione di energia idroelettrica.

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Dalla COP 23 di Bonn alcune buone notizie “a latere”, ma le emissioni globali di CO2 nel 2017 tornano a crescere

22 Nov 2017
di Andrea Barbabella e Toni Federico

Si è da poco conclusa a Bonn la ventitreesima Conferenza delle Parti – la COP 23 – della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico dell’ONU. Dopo la firma dello storico Accordo di Parigi di due anni fa e la sua entrata in vigore nel novembre del 2016, non erano in ballo questioni di grande rilevanza.

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La nuova SEN: bene la chiusura delle centrali a carbone, ma non è ancora in traiettoria con l’Accordo di Parigi.

17 Nov 2017
di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

La piattaforma degli Stati generali della green economy chiedeva, nel 2012, la progressiva chiusura delle centrali a carbone. Ora ci siamo arrivati: la nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN) varata dal governo Gentiloni, migliorando la proposta iniziale pubblicata per la consultazione, programma di chiudere le centrali a carbone ancora funzionanti entro il 2025 e di aumentare notevolmente l'elettricità prodotta con il solare, da 23 nel 2015 a 72 TWh nel 2030, e con l'eolico, da 15 a 40 TWh.
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Green acts VIII | introduzione:

17 Nov 2017
di Fabrizio Vigni

Mentre a Bonn, alla COP 23, Angela Merkel afferma che i cambiamenti climatici sono la questione cruciale per il destino dell’umanità, in Italia ci si chiede se e quanto la sfida ambientale sarà una priorità nei programmi dei partiti alle prossime elezioni. A fronte di una ancora insufficiente attenzione del sistema politico italiano ai temi dell'ambiente e dell’economia verde, gli Stati Generali della Green Economy che si sono svolti a Rimini hanno lanciato una serie di proposte rivolte alle forze politiche – in forma di  decalogo per la transizione alla green economy – con l'obiettivo di far sì che questi temi entrino pienamente nei programmi per la prossima legislatura.

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Economia lineare ed economia circolare, quali le differenze

13 Nov 2017
di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Un recente studio dell'Agenzia europea per l'ambiente (Circular by design - Products in the circular economy, 2017) analizza le differenze fra economia lineare ed economia circolare. Nell'economia lineare il prodotto è la fonte della creazione del valore; i margini di profitto sono basati sulla differenza fra prezzo di mercato e il costo di produzione; per aumentare i profitti si punta a vendere più prodotti e a rendere i costi di produzione più bassi possibile.

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Verso la green economy, la transizione parte a Rimini con gli Stati generali

6 Nov 2017
di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Che 66 organizzazioni d'imprese della green economy italiana definiscano, per la prima volta, un programma per la transizione alla green economy, articolato in 10 proposte, è già un fatto di rilievo. È noto che la green economy in Italia sia una realtà consistente: un'indagine del 2015 fatta dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile ha accertato che la green economy coinvolge nei settori core-green – che producono beni e/o servizi di valenza ambientale – già il 27,5% del totale delle imprese e che con quelle go-green – le imprese che pur non producendo beni e servizi di valenza ambientale hanno adottato modelli di business green – si aggiunge un altro 14,5% delle imprese italiane.

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La green economy è nell’agenda dell’opinione pubblica, ma non in quella dei nostri leaders politici

28 Ott 2017
di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Il 58% dei cittadini è informato sulla green economy; misure per il clima e l’energia (per le rinnovabili e l’efficienza energetica) incontrano un consenso superiore al 90%; il 64% degli italiani è disponibile a consumare energia 100% rinnovabile anche se costasse di più; 7 intervistati su 10 vorrebbero veder aumentare la diffusione dei prodotti biologici anche se costassero il 10% in più; il divieto di vendere auto a gasolio e a benzina entro 10 anni ha un consenso del 77%. I leaders politici restano invece lontani da queste istanze: Renzi, Di Maio, Berlusconi, Salvini, Bersani e Meloni nelle dichiarazioni, fatte a 7 TG nazionali tra gennaio e luglio di quest'anno, hanno riservato ai temi della green economy (energie rinnovabili e risparmio energetico e cambiamenti climatici, riciclo dei rifiuti ed economia circolare, mobilità sostenibile, agricoltura di qualità ecologica, eco-innovazione e biodiversità) uno spazio inferiore all'1%.

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La green economy e lo sviluppo della digitalizzazione

23 Ott 2017
di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

La diffusione di strumenti e tecnologie informatiche - che ha già un rilevante impatto sulle nostre società - come potrebbero influire sulla green economy? Per abbozzare una breve riflessione intorno a questa domanda, utilizzo un recente studio di Roland Berger, per il Ministero dell'Ambiente della Germania, su "La digitalizzazione delle tecnologie verdi" (Die Digitalisierung in der Greentech-Branche, 2016). In questo studio, Berger incrocia quattro leve della trasformazione digitale con settori strategici della green economy e valuta l’influenza che potranno avere.

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Circular economy come pilastro di una green economy

15 Ott 2017
di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Durante i dibattiti sul nuovo pacchetto di Direttive europee sui rifiuti mi è capitato, più di una volta, di sentire considerazioni che ritengo poco fondate e richieste di chiarimento sul rapporto fra circular economy e green economy. Per valutare questo rapporto proporrei di utilizzare la rappresentazione grafica pubblicata dall'Agenzia europea per l’Ambiente (EEA 2015) dedicata alla green economy: una ellisse che comprende il focus sulla circular economy che a sua volta è contenuta nel perimetro più ampio di quella della green economy. Il perimetro della circular economy comprende, a sua volta, l'efficienza delle risorse, la prevenzione e la produzione di rifiuti; quello più ampio della green economy, oltre alla circular economy, comprende anche il benessere e la resilienza degli ecosistemi.

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Le difficoltà crescenti per il riciclo degli imballaggi in plastica

8 Ott 2017
di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Alcune imprese che fanno il riciclo di imballaggi in plastica segnalano crescenti difficoltà a vendere la gran parte dei loro prodotti che si vanno accumulando nei piazzali e nei magazzini. Alcuni prodotti che si ricavano dalle bottiglie e dai flaconi in plastica si vendono ancora bene, ma molti altri no. I rifiuti delle plastiche miste (il plasmix) aumentano perché sono cresciuti gli imballaggi complessi, fatti con diversi strati di polimeri differenti e, per questo, più difficili e costosi da riciclare e che generano prodotti di basso valore. Altre plastiche, più riciclabili, con l’aumento delle quantità raccolte, sono diventate più difficili da vendere.

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