Carbon Farming, l’iniziativa europea per promuovere l’assorbimento del carbonio nei suoli agricoli

L’agricoltura contribuisce per il 10% alle emissioni di gas serra in Europa e come tutti i settori è chiamata a contribuire agli obiettivi climatici con azioni di mitigazione, cioè di riduzione delle emissioni. Ma il ruolo del settore agricolo per la neutralità climatica non si esaurisce con la sola riduzione diretta delle emissioni: il suolo agricolo costituisce anche una preziosa fonte di assorbimento di carbonio, ed è proprio su questa capacità che si concentra la nuova Carbon Farming Initiative della Commissione europea, che sarà lanciata entro la fine dell’anno.

Il Carbon Farming prevede la definizione ed implementazione di schemi di remunerazione per le pratiche di sequestro del carbonio nel suolo. La Commissione propone in un primo momento di avviare iniziative pilota a livello locale, anche nell’ambito degli “eco-schemi” previsti dalla Politica agricola comune (PAC), per poter individuare criticità e buone pratiche da replicare su più ampia scala. Secondo la Commissione europea, questi schemi potrebbero diventare una significativa fonte di reddito per gli agricoltori europei, fra i 38 e i 58 miliardi di euro.

Gli schemi remunerativi si baseranno su certificati di rimozione del carbonio, il cui quadro regolatorio resta uno degli aspetti operativi più complessi che il Carbon Farming europeo dovrà affrontare. Questi certificati, infatti, dovrebbero monitorare e contabilizzare in modo robusto e trasparente l’effettivo sequestro del carbonio nel suolo, ma i fattori da tenere in conto sono molteplici, complessi e interrelati fra loro. I potenziali di assorbimento dei diversi suoli e pratiche agricole, infatti, sono ancora oggetto di ampia discussione fra gli esperti. La Commissione europea ha condotto una revisione di alcuni eco-schemi e ambiti di intervento già noti, per fare il punto sui loro potenziali di assorbimento e su una loro possibile integrazione con il Carbon Farming, tra cui gestione agroforestale, mantenimento e accrescimento del carbonio organico nei suoli, ripristino e re-umidificazione delle zone torbiere.

A titolo di esempio, secondo gli ultimi studi, i suoli erbosi (che ricoprono un terzo delle aree agricole europee) assorbono già oggi 41 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, ma il loro potenziale di sequestro sarebbe molto superiore, mentre con una adeguata gestione agroforestale si potrebbero arrivare ad assorbire fino a 250 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. È importante sottolineare che tutte queste attività porterebbero non solo risultati in termini di sequestro di carbonio, e dunque di mitigazione della crisi climatica, ma anche molti altri benefici legati all’incremento della biodiversità e alla conservazione degli ecosistemi.

Facebooktwitterlinkedinmail