Rendimento energetico, nuovo parametro per valutare gli edifici

L’ energia diventa un elemento di pregio di un immobile. Tra le caratteristiche che valorizzeranno una casa ci sarà infatti anche il  rendimento energetico, un indicatore  che in futuro dovrà essere sempre presente negli annunci di vendita o di locazione di un immobile.

Questa una delle novità della nuova direttiva sull’ efficienza energetica degli edifici, che sarà pubblicata a giorni sulla Gazzetta Ufficiale Europea, che è stata al centro di un seminario organizzato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e da Federcasa. Gli edifici italiani –ha detto il presidente della Fondazione, Edo Ronchi- soffrono di una grave inefficienza energetica.

Il fabbisogno energetico medio degli edifici è di 300KWh/m2 l’ anno, contro 200 in Germania e 60 in Svezia. Circa il 30% dell’ energia finale consumata in Italia viene consumata dagli edifici e a questi consumi energetici sono riconducibili il 28% delle emissioni nazionali di CO2”.

Tra le misure contenute nella nuova direttiva ed illustrate da Ronchi c’è la scadenza del 30 giugno 2014 che sancisce il divieto agli Stati membri di concedere incentivi per la costruzione o la ristrutturazione di edifici o di loro parti che non siano conformi ai requisiti minimi di rendimento energetico; l’indicazione agli Stati membri di elaborare piani nazionali che fissino obiettivi per edifici a basso consumo energetico e impiego di rinnovabili (emissioni di CO₂ nulle o quasi nulle), affidando agli edifici pubblici un ruolo di esempio; l’ obbligo per gli Stati membri di comunicare ogni tre anni, a partire dal 30 giugno 2011, i risultati che hanno ottenuto; la certificazione energetica degli edifici pubblici che scende a 250 m²; l’ adozione di sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive in grado di rendere operative le prescrizioni della Direttiva. “Ci dobbiamo preparare ora –ha concluso Ronchi – ad attuare le misure contenute nella direttiva che mirano a rendere più efficiente il nostro patrimonio immobiliare e che potranno dare anche una spinta al settore delle costruzioni, creando nuovi investimenti e nuova occupazione”.

Sul piano operatvo, anche di fronte ad una perdita di 94.000 occupati nel settore dilizio, il coordinatore del gruppo di lavoro per il recepimento della nuova EPBD, Paolo Degli Espinosa della Fondazione, ha presentato proposte orientate  dare incisività all’ intervento nel settore pubblico che, secondo l’ EPBD, deve svolgere un ruolo pilota.

Gli interventi segnalati sono

1) l’ autoalimentazione dell’ investimento anno per anno.

2) Il ricorso al mercato internazionale per conseguire i migliori tassi di interesse possibili.

3) il superamento dei vincoli per le amministrazioni pubbliche derivanti dal patto di stabilità grazie ad una iniziativa di legge già avviata.

4) L’ abbinamento finanziario e nei contenuti di gara tra fotovoltaico ed efficientamento degli edfici.

5) Il controllo cotinuativo della qualità della gestione.

E’ previsto un nuovo incontro in ottobre-novembre a Milano dedicato, questa volta, al mercato privato.

Documenti del Seminario

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