Il Protocollo di Montreal diventa trattato globale, il clima ringrazia

Con la ratifica di Timor Est, il Protocollo di Montreal è stato ratificato da tutti i 196 paesi aderenti alle Nazioni Unite diventando così il primo accordo ambientale ad avere una valenza globale.

Il protocollo, firmato a Montreal  nel 1987 per proteggere lo strato di ozono da alcune sostanze che lo mettevano a rischio, ha avuto un impatto importante anche sul clima in quanto le sostanze killer dell’ ozono sono dei potenti gas serra. La storia di questo trattato ambientale è una storia di successo. Fissando infatti un calendario stringente per la messa a bando dei CFC, degli halon, degli HCFC e del bromuro di metile permetterà allo strato di ozono di ritrovare i suoi valori normali a partire dal 2050. Questo riconoscimento universale del protocollo, secondo il Commissario europeo all’ambiente Stavros Dimas, dimostra che è possibile arrivare a un accordo internazionale su questioni ambientali di grande rilevanza. Ed è anche un messaggio importante ed incoraggiante alla vigilia della Conferenza di Copenhagen“.

Ma un problema resta ancora aperto. Le sostanze dannose allo strato di ozono messe al bando dal Protocollo di Montreal sono state sostituite in gran parte dagli idrofluorocarburi (HFC) che hanno un potenziale di riscaldamento del pianeta di gran lunga superiore a quello dell’anidride carbonica, il principale gas ad effetto serra. A luglio scorso, le parti aderenti al Protocollo di Montreal hanno cominciato a discutere una proposta per ridurre il consumo mondiale di HFC. La Conferenza di Copenhagen potrebbe rappresentare un’ occasione supplementare per favorire una convergenza dei quadri regolamentari internazionali relativi sia al clima che allo strato di ozono.

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