Energia elettrica da fonti rinnovabili: cancellato l’obiettivo del 25% entro il 2012 – Commento di Edo Ronchi

Portare l’energia elettrica da fonti rinnovabili dal 16% al 25% del consumo entro il 2012, come prevedeva la legge 244/2007, era un obiettivo ambizioso, ma fattibile col coinvolgimento delle Regioni, capace di dare una forte spinta al settore, incoraggiando lo sviluppo di nuovi investimenti. Invece, proprio ora che, data la recessione, servono misure con effetto rapido, questo obiettivo è stato diluito e indebolito.

“E’ quanto è accaduto nei giorni scorsi con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 27 febbraio n.13/2009, di conversione del decreto 208/2008” dichiara Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile “con la quale è stato abrogato e sostituito il comma 167 dell’art. 2 della legge 244/2007 che prevedeva un incremento dell’energia elettrica da fonti rinnovabili al 25% del consumo entro il 2012 e affidava al Governo, entro 90 giorni, la ripartizione di tale forte incremento fra le Regioni, delegando altresì il Governo a recepire gli ulteriori incrementi decisi in sede europea”.

“Questa norma puntava a coinvolgere le Regioni a incrementare rapidamente (entro 4 anni) nei rispettivi territori la localizzazione di impianti per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili” aggiunge Ronchi. “Non solo il termine dei novanta giorni è stato lasciato decorrere senza provvedere alla ripartizione regionale, ma la norma è stata abrogata”.

Quella che la sostituisce con la legge 13/2009 prevede (contraddicendo lo stesso titolo dell’art.8 bis che parla di “incremento dell’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili”) l’obiettivo del 17% dell’energia (non solo elettrica, ma anche di calore e biocarburanti) consumata al 2020, coperta con fonti rinnovabili.

 

“Tale obiettivo è già indicato dalla Direttiva UE sulle rinnovabili” prosegue Ronchi “quello che serviva, e serve, è, invece, la sua traduzione a breve termine, in produzione di energia elettrica, produzione di calore e di biocarburanti, traduzione che poteva essere fatta mantenendo la programmazione dell’obiettivo del 25% di energia elettrica da rinnovabili al 2012 e indicando gli ulteriori obiettivi al 2020”.

 

“L’effetto pratico di questa modifica normativa è quello di non far mettere il piede sull’acceleratore della programmazione e dell’impegno regionale per lo sviluppo rapido degli impianti per la produzione di energia elettrica da rinnovabili” dice Ronchi “si dovrà, ora per effetto della nuova norma, attendere la ripartizione (non è più indicata la quota di elettricità da rinnovabili), con un orizzonte non più fissato per legge a breve termine (2012), ma al 2020 e, per sapere quale sarà il nuovo obiettivo al 2012, dovremo attendere un futuro decreto del governo”.

 

“Proprio ora, in piena recessione economica, quando anche gli investimenti nei nuovi impianti per le rinnovabili incontrano maggiori difficoltà” conclude Ronchi “serviva mantenere un’accelerazione dell’impegno anche delle Regioni, non certo un rallentamento”.

 

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