Via libera dell’Ue al Regolamento sulle materie critiche

materie critiche

Via libera finale dell’Ue, con l’approvazione da parte del Consiglio, al regolamento sulle materie critiche, che istituisce un quadro per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime fondamentali per la transizione verde e digitale e per l’industria della difesa e dello spazio.

Il Critical Raw Material Act (CRMA) introduce scadenze chiare per le procedure di autorizzazione per i progetti di estrazione dell’UE, consente alla Commissione e agli Stati membri di riconoscere un progetto come strategico, richiede valutazioni dei rischi nella catena di approvvigionamento, impone agli Stati membri di avere piani di esplorazione nazionali e garantisce l’accesso dell’UE a risorse critiche e strategiche attraverso ambiziosi parametri di riferimento sull’estrazione, la lavorazione, il riciclo e la diversificazione delle fonti di importazione.

Il testo finale adottato individua due elenchi di materiali, 34 critici e tra questi 17 strategici come litio, cobalto,  gallio, grafite, terre rare ecc  materie prime fondamentali per la transizione energetica, per la mobilità elettrica, cui è necessario garantire il corretto e sicuro approvvigionamento che può avere un forte impatto su tutta la transizione ecologica in generale. Il CRMA stabilisce tre parametri di riferimento per il consumo annuale di materie prime nell’UE: il 10% da estrazione locale; Il 40% verrà lavorato nell’UE e il 25% proverrà da materiali riciclati. Per facilitare lo sviluppo di progetti strategici, gli Stati membri creeranno punti di contatto unici al livello amministrativo pertinente e nella fase pertinente nella catena del valore delle materie prime critiche.

La domanda delle materie prime critiche è in costante aumento (nella Ue la maggior parte viene importata). Ad esempio, si stima che la richiesta di terre rare potrebbe decuplicare entro il 2050 essendo esse impiegate in magneti permanenti, nella produzione di veicoli elettrici, nei dispositivi elettrici ed elettronici di uso comune, nelle macchine industriali, negli impianti dell’industria del riciclo e nei generatori eolici. Litio, cobalto e grafite  sono fondamentali per la produzione degli attuali sistemi di accumulo dell’energia. Si stima che la produzione di una vettura elettrica utilizza una quantità di minerali critici pari a circa 6 volte quella usata per produrre un’auto convenzionale; mentre nel caso di un impianto eolico offshore tale rapporto sale a 13  nel confronto con una centrale energetica alimentata a gas..

Il testo legislativo stabilisce anche che i progetti di estrazione riceveranno i permessi entro un periodo massimo di 27 mesi, mentre i progetti di riciclo e trattamento dovrebbero ricevere i permessi entro 15 mesi, con limitate eccezioni volte a garantire un impegno significativo con le comunità locali interessate dai progetti e una corretta valutazione di impatto ambientale in casi complessi. Le grandi aziende che producono tecnologie strategiche (ovvero produttori di batterie, idrogeno o generatori rinnovabili) dovranno compiere una valutazione del rischio delle loro catene di approvvigionamento per identificare le vulnerabilità.

Il Regolamento dopo la firma del Presidente del parlamento europeo e del Presidente del Consiglio sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore  venti giorni dopo la sua pubblicazione.

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