Le preoccupazione sui cambiamenti climatici e in generale sull’ambiente si riflettono anche sui marchi registrati delle aziende. Nel 2021 sono stati infatti presentati per la registrazione all’EUIPO (l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale incaricato di gestire i marchi dell’Ue) 18.726 trademark verdi, un vero e proprio massimo storico.
Lo rileva uno studio dell’UEIPO che aggiorna un precedente studio pubblicato nel 2021 sugli ETMS (i trademark europei) che basa la ricerca per individuare i marchi verdi su un algoritmo che esaminando i circa 70 milioni di trademark europei, rileva quali marchi contengano almeno un termine incluso in un elenco di oltre 900 parole definite come “verdi”. Lo studio evidenzia il trend crescente dei trademark verdi: nel 1996 le richieste di registrazione all’EUIPO sono state 1.588 per arrivare alle circa 19.000 dell’ultima rilevazione.
Secondo lo studio i paesi europei con la percentuale maggiore di trademark verdi presentati, rispetto al totale dei marchi, sono Germania, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Polonia. Ma sono i Paesi al di fuori dell’Ue a detenere un numero più consistente di marchi verdi (14,1% contro 10,6%) ed in particolare Cina, Corea del Sud, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Se si considera il numero dei marchi presentati all’EUIPO per la registrazione tra il 2015 e il 2021, l’Italia è al secondo posto con 6341 marchi verdi, dopo la Germania con 16.300.
I marchi verdi presentati all’EUIPO dal 2015 per la parte più consistente riguardano il settore dell’energia, oltre il 48%, seguiti dal controllo dell’inquinamento con il 18% dei documenti e dai trasporti con l’11%.
Sono le grandi aziende ad avere il maggior numero di trademark verdi (13%), contro il 10% delle PMI.