Clima, Consiglio Ue approva posizione negoziale per Cop27

cop27

Lo sforzo dei Paesi per ridurre le emissioni di gas serra è insufficiente e le principali economie del mondo dovrebbero rafforzare i loro contributi per questo obiettivo, i Paesi dovrebbero intensificare gli sforzi per mobilitare finanziamenti per  sostenere l’azione per il clima.

Questo uno dei passaggi delle conclusioni, approvate dal Consiglio dei ministri dell’Ue, che costituiscono la posizione negoziale dell’Unione Europea per la 27a conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27) che si svolgerà a Sharm El-Sheikh, in Egitto, dal 6 al 18 novembre, in un contesto geopolitico segnato dalla guerra e dalla crisi energetica ed economica.

ll Consiglio, nelle sue conclusioni, riconosce che tutti i paesi devono intensificare gli sforzi di adattamento riducendo nel contempo con urgenza le emissioni. Sottolinea che è fondamentale realizzare chiari progressi verso il conseguimento dell’obiettivo mondiale di adattamento e di innalzare considerevolmente il livello di ambizione globale affinché l’obiettivo di 1,5ºC rimanga raggiungibile, in linea con l’accordo di Parigi.

I ministro dell’Ambiente Ue sottolineano che, collettivamente, i contributi determinati a livello nazionale (NDC) e i relativi aggiornamenti “sono attualmente insufficienti” e di conseguenza le grandi economie in particolare dovrebbero “rivedere e rafforzare” i rispettivi NDC. Il Consiglio ha rinnovato l’impegno dell’Ue e dei suoi Stati membri a continuare ad aumentare i finanziamenti internazionali per il clima verso l’obiettivo dei Paesi sviluppati di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari all’anno il prima possibile, entro il 2023. Un finanziamento ancora insufficiente, secondo le ultime stime dell’OCSE, infatti, per finanziare gli obiettivi climatici delle nazioni in via di sviluppo sono necessarie somme  nell’ordine di 6 trilioni di dollari fino al 2030.

Sul meccanismo di compensazione ai Paesi poveri per le perdite e i danni (loss and damage) da cambiamento climatico, da anni uno dei più controversi delle Cop, il Consiglio Ue ribadisce la sua disponibilità “a impegnarsi in modo costruttivo” per “rafforzare le istituzioni esistenti” e dare soluzioni concrete alle sfide affrontate dai Paesi più vulnerabili.

ll Consiglio invita inoltre al “phase down” del carbone da qualsiasi impianto che non catturi il suo carbonio e la fine dei sussidi “inefficienti” per i combustibili fossili per accelerare la transizione energetica. Ma secondo un rapporto di settembre dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, un think tank intergovernativo con sede a Parigi, i sussidi a sostegno dell’uso di combustibili fossili sono raddoppiate dal minimo, indotto dal Covid, del 2020 al 2021 e continuano ad aumentare notevolmente anche quest’anno. Nel 2021, alla Cop26 di Glasgow, c’era ampio consenso sulla necessità di eliminare gradualmente il carbone, concordi anche Cina e India. Ma con il conflitto in corso diversi Paesi europei hanno annunciato misure temporanee per utilizzarlo di nuovo: Germania, Austria, Italia e Paesi Bassi. Una scelta vista da molti come un passo indietro preoccupante nella lotta al riscaldamento globale.

Facebooktwitterlinkedinmail