Dal Parlamento Ue target più ambiziosi per rinnovabili e risparmio energetico

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Il Parlamento europeo ha votato la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili per aumentare al 45% (dal 32% previsto) la quota di rinnovabili nel consumo finale di energia entro il 2030 e ha portato il target di risparmio energetico al 40% per il consumo finale e al 42,5% per il consumo di energia primaria nella revisione della Direttiva sull’efficienza.

Così gli eurodeputati hanno espresso in plenaria la loro posizione sulle leggi UE che mirano a garantire un maggior utilizzo di energie rinnovabili e a ridurre il consumo di energia entro il 2030 per combattere il cambiamento climatico e rafforzare la sicurezza energetica. La revisione della Direttiva sulle rinnovabili è stata approvata  con 505 voti favorevoli, 92 contrari e 44 astensioni e  la revisione della Direttiva sull’efficienza energetica è stata approvata con 469 voti a favore, 93 contrari e 82 astenuti.

La direttiva sulle rinnovabili, con i nuovi, obiettivi sostenuti anche dalla Commissione nell’ambito del pacchetto “RepowerEU”, definisce anche target per il settore dei trasporti e il teleriscaldamento e raffreddamento degli edifici. Per i trasporti, l’incremento di rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 16% grazie all’utilizzo di quote più elevate di biocarburanti avanzati e di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno. L’industria sarebbe chiamata a incrementare l’uso delle rinnovabili dell’1,9% all’anno e le reti di teleriscaldamento del 2,3%. Ogni Paese UE dovrà sviluppare due progetti transfrontalieri per l’espansione dell’elettricità verde. I paesi con un consumo annuo di elettricità superiore a 100 TWh dovranno svilupparne un terzo entro il 2030.

I deputati europei hanno anche adottato degli emendamenti in cui si chiede una riduzione graduale della quota di legno primario considerato come energia rinnovabile. Un piccolo passo verso le richieste pressanti di tutte le associazioni  ambientaliste e del network europeo di 130 associazioni, Forest Defenders Alliance, di cui fa parte l’ italiana Green Impact che, con petizioni ed appelli hanno chiesto di escludere le biomasse forestali dal novero delle energie verdi in quanto la biomassa legnosa produce più CO2 di carbone, petrolio e gas; per essere prodotta distrugge le foreste, la biodiversità e gli habitat, sia nell’UE che in Stati terzi.

“Solo l’espansione dell’energia rinnovabile significa vera indipendenza – ha dichiarato il relatore per le energie rinnovabili Markus Pieper (PPE, DE) – sosteniamo con forza l’aumento dell’obiettivo del 45% per il 2030. Confermiamo la necessità di una maggiore cooperazione transfrontaliera per espandere la diffusione delle energie rinnovabili e chiediamo una strategia di importazione diversificata per l’idrogeno. Abbiamo anche aumentato i requisiti di sostenibilità della biomassa e dei combustibili e mostrato come i materiali biogenici possano dare un reale contributo economico alla transizione energetica.”

In una votazione separata, i deputati hanno sostenuto la revisione della direttiva sull’efficienza energetica TA-9-2022-0315_EN (1) , legge che fissa gli obiettivi di risparmio energetico nel consumo di energia primaria e finale nell’UE.
I deputati hanno aumentato l’obiettivo UE per la riduzione del consumo di energia finale e primaria. Nel testo, si chiede ai Paesi UE di garantire collettivamente, entro il 2030, una riduzione del consumo di energia finale di almeno il 40% e di almeno il 42,5% del consumo di energia primaria, rispetto ai dati del 2007. Ciò corrisponde rispettivamente a 740 e 960 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) per il consumo finale e primario di energia. Per raggiungere questi obiettivi, gli Stati membri dovranno stabilire i contributi nazionali vincolanti. Gli obiettivi saranno raggiunti attraverso misure a livello locale, regionale, nazionale ed europeo e in diversi settori come ad esempio la pubblica amministrazione, gli edifici, le imprese, e i centri di dati.

I deputati e la Presidenza ceca del Consiglio avvieranno ora i negoziati sulle proposte legislative. I ministri UE hanno adottato la loro posizione nel giugno scorso.

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