Da Bergamo parte una tecnologia per piste ciclabili con asfalto riciclato a freddo

Iterchimica, azienda italiana fondata nel 1967 e leader nell’applicazione dei principi di economia circolare nel settore degli asfalti ha realizzato a Roma lo scorso 16 febbraio una sperimentazione che ha previsto l’utilizzo della tecnologia ITERLENE ACF 1000 HP GREEN, che consente il recupero a freddo del 100% di asfalto (comunemente noto come “fresato”) derivante dalle vecchie pavimentazioni.

I lavori hanno interessato la posa in opera di due tratti di pista ciclabile della Capitale: uno in via del Campo Boario lungo 140 metri per 2 metri (con spessore di 3 cm); e un secondo tratto in via Nicola Zabaglia lungo 84 metri per 3metri (con spessore 3 cm).

La tecnologia innovativa è il frutto di una ricerca durata 3 anni, condotta all’interno dei laboratori Iterchimica dal team di Ricerca&Sviluppo. ITERLENE consente di ridurre gli impatti ambientali. Infatti, permette di produrre asfalto per la manutenzione stradale e per la realizzazione di piste ciclabili con il 100% di asfalto riciclato senza aggiunta di bitume o aggregati vergini (ghiaia e sabbia), a temperatura ambiente anziché alle temperature da forno (circa 160-180°C) e con la possibilità di aggiungere ossidie trattamenti di colorazione superficiale.

La produzione a temperatura ambiente consente un notevole risparmio energetico, un azzeramento delle emissioni odorigene e un miglioramento delle condizioni di lavoro per gli addetti alla produzione e alla posa in opera e anche per i residenti delle zone limitrofe al cantiere. In aggiunta, la possibile colorazione migliora l’impatto visivo e apporta ulteriori benefici per quanto riguarda la riduzione del calore in ambito urbano.

Rispetto alle tecnologie tradizionali, si stima che l’impiego di ITERLENE come rigenerante nella posa in opera di un tratto di pista ciclabile lunga un 1 chilometro, larga 2,5 metri e con 6 cm di spessore, consenta di risparmiare 20 tonnellate di CO2-eq., 17 tonnellate di bitume e 330 tonnellate di aggregati di primo utilizzo (da cava). Inoltre, permette una riduzione dei consumi energetici pari a 204.000 MJ.

Il prossimo obiettivo è il possibile impiego dell’asfalto “green” su tratti di pista ciclabile del futuro Grab (l’anello di 45 km riservato alle bici che, nella Capitale, sarà realizzato nei prossimi anni).

Ma la spinta innovativa di Iterchimica nel settore delle pavimentazioni stradali non si ferma qui. E’ del 2017 il brevetto della tecnologia GiPave, un super-modificante sviluppato a partire da plastiche “dure” da riciclo (altrimenti avviate a termovalorizzazione) e grafene (il super-materiale la cui scoperta è valsa il Nobel ai suoi scopritori), che consente di incrementare le prestazioni delle pavimentazioni stradali.

Dal 2018 a oggi Gipave è stato utilizzato in numerosi campi prova in Italia e all’estero. Le sperimentazioni nella penisola hanno riguardato, tra le altre, l’aeroporto di Roma-Fiumicino, l’aeroporto di Cagliari-Elmas, la SP03 Ardeatina a Roma (dopo 3 anni i risultati in termini di performance dell’asfalto sono ottimi), la Strada Provinciale 35 Milano-Meda, la SP62 nei pressi di Laimburg (BZ) e una stazione di servizio sulla via Ardeatina a Roma. All’estero Gipave è stato sperimentato nel Regno Unito, sulla Main Road a Curbridge nell’Oxfordshire e a Dartford nel Kent.

Nel 2020, la tecnologia Gipave è stata donata da Iterchimica per la stesa dei 1.067 metri di pavimentazione del ponte San Giorgio a Genova.

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