Emissioni in calo in Italia già prima della pandemia, ma gli obiettivi 2030 sono ancora lontani

Nell’anno prima della pandemia l’Italia ha emesso in atmosfera 418 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, circa 10 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2018, pari ad un taglio del 2,4%, il più alto negli ultimi cinque anni. Nel 2020, anno della pandemia, secondo le prime stime, le emissioni sono diminuite del 9,8% rispetto all’anno precedente.

Questo emerge da gli ultimi dati consolidati sulle emissioni di gas serra in Italia, relativi all’anno 2019 e sulle stime per il 2020, pubblicati dall’Ispra.

Il dato del 2019 conferma il trend di disaccoppiamento fra emissioni e crescita economica, ovvero una riduzione delle emissioni a fronte di un PIL in lievissima crescita (+0,3% secondo i dati Istat). Il calo del 2019, tuttavia, è ancora molto lontano da quanto sarebbe necessario per raggiungere la neutralità climatica entro metà secolo: secondo la Roadmap climatica delineata da Italy for Climate, l’Italia nel 2019 avrebbe dovuto ridurre le emissioni di gas serra di 17 milioni di tonnellate di CO2 equivalente – allineandosi così con l’obiettivo del -55% rispetto al 1990 indicato dal Green Deal europeo come tappa intermedia al 2030 per la neutralità climatica.

Da una prima analisi dei dati resi noti dall’Ispra emerge che ad aver contribuito al taglio delle emissioni nel 2019 sono stati principalmente due settori: l’industria, incluse le costruzioni, le cui emissioni si sono ridotte di 5 milioni di tonnellate; la generazione elettrica, in cui si conferma il trend positivo di decarbonizzazione trainato soprattutto dalla graduale riduzione del carbone nel mix di generazione (riduzione avviata nel 2012 e destinata a terminare nel 2025 con il completo phase out).

Risultano in leggera crescita invece le emissioni dei trasporti mentre calano di poco le emissioni dirette (che escludono cioè quelle indirette connesse ai consumi elettrici) del settore residenziale. Come emerge dalla Roadmap di Italy for Climate, trasporti e residenziale sono oggi il secondo e terzo settore finale per emissioni di gas serra in Italia, responsabili insieme di circa il 40% delle emissioni nazionali. Il dato 2019 conferma gli scarsi progressi sulle emissioni e sui consumi energetici che entrambi questi settori hanno registrato negli ultimi anni. Trasporti e residenziale, invece, dovranno mettere in campo una strategia climatica molto ambiziosa nel corso di questo decennio, tagliando rispettivamente del 30% e del 53% le emissioni di gas serra entro il 2030.

L’Ispra conferma anche in questa occasione l’impatto significativo del Covid-19 sulle emissioni di gas serra in Italia: a causa delle restrizioni su tutto il territorio nazionale, con un calo del 9,8% rispetto all’anno precedente, soprattutto a causa della riduzione del traffico privato in ambito urbano (-16,8%), della minore domanda di elettricità (-12,6%) e della riduzione dei consumi energetici negli altri settori, fra cui l’industria (-9,9%).

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