La qualità della vita in Italia ai tempi del Covid

banner-città

Nel 2020 a pesare sulla qualità della vita degli italiani è stata la pandemia: i casi di contagio da coronavirus, registrati in modo differente sul territorio, hanno esercitato un impatto diverso sui sistemi sanitari, sulle vite e sulla quotidianità delle persone. In questo contesto le province in cui la qualità della vita è stata migliore sono Bologna, Bolzano e Trento.

Questo quanto emerge dalla tradizionale classifica elaborata dal Sole24Ore sulla qualità della vita nelle province italiane che ha analizzato 90 indicatori per sei aree tematiche (ricchezza e consumi, demografia e salute; affari e lavoro; ambiente e servizi; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero). La classifica generale risente quest’anno dell’introduzione di 25 nuovi parametri, utilizzati per valutare l’impatto della pandemia di Covid-19 sulla qualità della vita. Tra questi numero di contagi per abitanti, mortalità nella Provincia, capacità di reazione delle strutture sanitarie locali, ore di cassa integrazione autorizzate in media dalle imprese, consumo di determinati farmaci, reddito di cittadinanza, Pil pro capite ecc.

L’ascesa di Bologna che ha scalato 13 posizioni è dovuta alla solidità e sobrietà della sua struttura sociale ed economica e ad una maggiore resilienza in tempi di crisi. Si piazza ai primi posti non solo per reddito, consumi delle famiglie, depositi bancari, start up e opportunità di lavoro, ma anche per l’ offerta culturale, sportiva, ricreativa, sanitaria e formativa e, in emergenza Covid, le sue strutture sanitarie non sono mai state in affanno. .

Milano, invece, vincitrice delle ultime due edizioni, perde quest’ anno 11 posizioni, penalizzata dal crollo del Pil pro capite, ma anche da indicatori nuovi -decisivi nel periodo di lockdown– come lo spazio abitativo medio a disposizione a famiglia. Il Covid ha infatti cambiato il modo di abitare, smart working e Dad hanno fatto crescere l’esigenza di spazi maggiori a disposizione. In questa classifica Milano si piazza al terzultimo posto precedendo solo Napoli e Monza-Brianza. Sul podio per questo indicatore ci sono Nuoro, Belluno e Isernia.

La classifica del quotidiano economico, fotografa come la pandemia abbia penalizzato le province ad alto tasso di turismo come Venezia (33ª, in calo di 24 posizioni), Roma (32ª, -14), Firenze (27ª, -12) e le province che si affacciano sul mare come Rimini che è 36ª e perde 19 posizioni rispetto allo scorso anno. Scatti di crescita li fanno registrare, invece, province di medie dimensioni come Verona (4ª, +3 posizioni), Udine (6ª, +10 ) Cagliari (9ª, +11).

Anche l’evoluzione digitale dell’Italia è un indicatore chiave nell’ anno della pandemia e dieci nuovi parametri la raccontano: Firenze è prima nell’indice di trasformazione digitale elaborato dal Forum Pa; Viterbo è in testa per il numero di Spid erogati per mille abitanti; Monza e Brianza per la quota di enti pubblici che si affidano alla piattaforma unica Pago Pa; Genova per edifici coperti dalla banda larga; Milano per la quota di imprese che fanno e-commerce.

La classifica del Sole24 Ore prende anche in esame parametri ambientali, tra i quali i rischi climatici che vede a minor rischio clima le province di Belluno, Verbania-Cusio-Ossola, Potenza, Torino e Aosta e ultima in classifica Roma preceduta da Salerno, Bolzano, L’Aquila e Reggio Calabria.

 

Facebooktwitterlinkedinmail