Rapporto UNFCCC sugli impegni dei governi per il clima

di Toni Federico

Il Rapporto di Sintesi della Convenzione (> scarica il Rapporto completo) presenta una valutazione dell'effetto complessivo del 119 contributi volontari stabiliti a livello nazionale (INDC), trasmessi da 147 Paesi entro la scadenza formalmente stabilita alla COP del 2013 dell'1 Ottobre 2015.

di Toni Federico

Il Rapporto di Sintesi della Convenzione (> scarica il Rapporto completo) presenta una valutazione dell’effetto complessivo del 119 contributi volontari stabiliti a livello nazionale (INDC), trasmessi da 147 Paesi entro la scadenza formalmente stabilita alla COP del 2013 dell’1 Ottobre 2015.

Esso fornisce una stima dei livelli aggregati delle emissioni di gas serra nel 2025 e il 2030 derivanti dalla attuazione di tali INDC rispetto ai livelli di emissione del 1990, 2000 e 2010. Traccia anche le traiettorie delle emissioni con le azioni comunicate dalle Parti per il periodo pre-2020, e con quelle che mantengono l’aumento della temperatura globale media terrestre al di sotto di 2 °C rispetto ai livelli pre-industriali. Il risultato delle varie stime è rappresentato nella figura seguente.

L’attuazione degli INDC comunicati è stimata dare luogo a livelli aggregati di emissioni globali annue di 55,2 (52,0 – 56,9) Gt CO2eq nel 2025 e 56,7 (53,1- 58,6) Gt CO2eq nel 2030. I livelli globali di emissioni nel 2025 e il 2030 sono stati calcolati sommando i livelli di emissione aggregati stimati derivanti dall’attuazione degli INDC comunicati, di 41,7 (36,7 – 47,0) Gt CO2eq nel 2025 e di 42,9 (37,4 – 48,7) Gt CO2eq nel 2030, ai livelli di emissioni che non rientrano negli INDC. Oltre a varie incertezze nella aggregazione degli INDC, questi intervalli comprendono gli obiettivi sia incondizionati che condizionali. Il totale delle emissioni di CO2 cumulative dopo il 2011 dovrebbe raggiungere le 541,7 (555,8 – 523.6) Gt CO2 nel 2025 e 748,2 (771,7 – 722.8) Gt CO2 nel 2030.

I livelli di emissione aggregati globali derivanti dagli INDC si stimano superiori del 34 – 46% nel 2025 e del 37-52% nel 2030 rispetto al livello di emissioni globali nel 1990; 29-40% nel 2025 e 32-45% nel 2030 rispetto al 2000 e 8-18% nel 2025 e 11-22% nel 2030 rispetto al 2010. Anche se queste cifre dimostrano che le emissioni globali, considerando gli INDC, continueranno a crescere fino al 2025 e al 2030, la crescita dovrebbe rallentare in modo sostanziale, alll’11-23% nel periodo 2010-2030 rispetto al 24% del periodo 1990-2010. Il tasso relativo di crescita delle emissioni nel periodo 2010-2030 dovrebbe essere dal 10 al 57% per cento inferiore a quello nel corso del periodo 1990-2010, tenendo conto degli INDC.

I livelli di emissione riportati nel Rapporto e in figura comprendono le emissioni derivanti dal cambiamento di uso del suolo e fanno uso dei GWP (Global Warming Potential) calcolati dall’AR4 dell’IPCC con un orizzonte temporale di 100 anni. Gli intervalli indicati in figura vanno dal 20 all’80% delle gamme intorno ai valori mediani. Le stime delle emissioni nel 2025 e nel 2030, non coperte dagli INDC, sono state fatte estraendo dagli scenari IPCC AR5, che riflettono gli impegni del 2020 nel quadro degli accordi di Cancún, i tassi di crescita delle emissioni dei Paesi che non hanno rilasciato finora l’INDC.

La media globale delle emissioni pro-capite, considerando gli INDC, dovrebbe diminuire dell’8 e del 4% entro il 2025 e del 9 e del 5% entro il 2030 rispetto rispettivamente ai livelli del 1990 e del 2010. La stima media globale delle emissioni pro capite, con gli INDC, è di 6,8 (6,5 – 7,1) t CO2eq nel 2025 e di 6,7 (6,4 – 7,2) t CO2eq nel 2030. Le emissioni nel 2000 sono state pari a quanto previsto per i livelli di emissioni pro capite nel 2030 e l’1 per cento sopra i livelli attesi al 2025.

L’attuazione degli INDC porterebbe ad emissioni aggregate globali al di sotto delle proiezioni pre-INDC. Il livello di emissioni globali associato agli INDC dovrebbe essere inferiore al livello di emissioni in proiezione pre-INDC di 2.8 (0,2 – 5,5) Gt CO2eq nel 2025 e di 3,6 (0,0 – 7,5) Gt CO2eq al 2.030. Tenere conto delle componenti condizionali degli INDC abbasserebbe il livello superiore di questo intervallo di 1,0 e 1,9 Gt CO2eq al di sotto di quello con i componenti incondizionati soltanto.

Rispetto ai livelli di emissione in linea con gli scenari dei 2 °C a costo minimo, i livelli aggregati delle emissioni derivanti dagli INDC sono più alti di 8,7 (4,7 – 13,0) Gt CO2eq, pari al 19% (10 – 29%) nel 2025 e di 15,1 (11,1 – 21,7) Gt CO2eq, pari al 35% (26 – 59%) nel 2030.

La figura mette a confronto i livelli di emissione globali derivanti dagli INDC nel 2025 e nel 2030 con gli scenari di riferimento pre-INDC e gli scenari a 2 °C. Gli scenari di riferimento derivano dal contributo del WKG III dell’AR5 che sono coerenti con le azioni comunicate dalle parti per il periodo pre-2020 (in rosso). Le emissioni aggregate che dovrebbero derivare dagli INDC mostrano un largo intervallo di incertezza a causa delle varie ipotesi e delle condizioni specificate dalle Parti nelle loro dichiarazioni e delle incertezze associate con le lacune nelle informazioni (barre gialle). Gli scenari di mitigazione per una traiettoria a costo minimo per mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2 °C sono mostrati in blu, con un miglioramento della mitigazione globale a partire da oggi (blu scuro), entro il 2020 (media blu) o con un ritardo oltre il 2030 (turchese). In questo ultimo caso i tassi di riduzione delle emissioni nel periodo 2030-2050 sono necessariamente superiori per effetto del ritardato inizio del miglioramento globale.

Prospettive per rimanere entro i 2 °C Con i livelli di emissione aggregati globali annuali, stimati supponendo l’attuazione piena degli INDC, non si raggiungono le traiettorie di riduzione 2025 – 2030 per restare a costo minimo entro i 2 °C. L’aumento della temperatura globale a fine secolo dipende sia dalle emissioni fino al 2030, che dipendono dal livello di impegno degli INDC e da un eventuale suo aumento conquistato a Parigi, e delle emissioni nel periodo post-2030. Tuttavia, i livelli di temperatura entro la fine del secolo dipendono in larga misura dalle ipotesi sui driver socioeconomici, dallo sviluppo tecnologico e dalle azioni sviluppate dai vari Paesi oltre i tempi indicati nel loro INDC, cioè oltre il 2025 e il 2030. Se le Parti non dovessero migliorare a Parigi l’azione di mitigazione fino al 2030 oltre l’azione prevista negli INDC, la possibilità di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2 ° C rimane ancora. Tuttavia, gli scenari dell’IPCC AR5 indicano che questo comporterebbe costi sostanzialmente più alti dei costi di riduzione delle emissioni annuali rispetto ad un’azione iniziata subito o nel 2020. Di conseguenza, nel periodo dopo il 2025 e il 2030, saranno necessari sforzi di riduzione delle emissioni molto maggiori di quelli che gli INDC comportano per contenere l’aumento di temperatura al di sotto di 2 ° C rispetto ai livelli pre-industriali.

Le riduzioni delle emissioni medie annuali per il periodo tra il 2030 e il 2050, per riportare le emissioni entro gli scenari dei 2 °C, per gli scenari a costo minimo che partono nel 2030 da livelli di emissione in linea con gli INDC, sono stimate in 3,3 (2,7 – 3,9)%. Si tratta di circa il doppio del tasso rispetto agli scenari a costo minimo che assumono azioni di maggiore mitigazione entro il 2020, che richiedono una riduzione delle emissioni annue del solo 1,6 (0,7-2,0)% nello stesso periodo.

Tenuto conto del fatto che i gas serra sono longevi nell’atmosfera, e che quindi sono le emissioni cumulative a determinare l’impatto sul sistema climatico, le emissioni più elevate nei primi anni rispetto alle traiettorie a costo minimo, rendono necessarie riduzioni delle emissioni maggiori e più costose in seguito al fine di mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dello stesso livello con la stessa probabilità. Secondo l’AR5, il totale delle emissioni cumulative mondiali dal 2011 che sono in linea con un aumento globale della temperatura media di meno di 2 °C rispetto ai livelli pre-industriali, con probabilità almeno pari al 66%, non superano le 1.000 Gt CO2. Questo è quello che chiamiamo Carbon Budget. Considerando l’effetto aggregato degli INDC, le emissioni cumulative globali di CO2 corrisponderebbero al 54 (52 – 56)% entro il 2025 e al 75 (72 – 77)% di 1.000 Gt CO2 entro il 2030.

Download “UNFCCC |Rapporto sugli effetti attesi degli impegni dichiarati dai vari Paesi in vista di Parigi 2015 | Synthesis report on the aggregate effect of the intended nationally determined contributions” Pubblicato il: 2 Nov 2015

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