Strategia energetica nazionale, al via la consultazione pubblica

Dopo una prima bozza circolata in modo informale negli ultimi due mesi, il Ministero per lo sviluppo economico pubblica il testo della Strategia energetica nazionale per la consultazione pubblica on-line.

A una prima lettura si tratta in realtà di un testo non molto diverso da quello conosciuto, sul quale si possono leggere le osservazioni contenute nei documenti dei Gruppi di Lavoro degli Stati Generali della Green Economy.

Il documento in consultazione individua quattro obiettivi strategici:

 

1.ridurre il costo dell’energia per gli utenti finali allineandolo agli standard europei;

2.migliorare la sicurezza energetica e ridurre la dipendenza dall’estero;

3.favorire la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico;

4.superare gli obiettivi al 2020 del pacchetto europeo Clima-Energia mantenendo alti standard di qualità del servizio

 

Ai fini del conseguimento di questi obiettivi la strategia si articola attraverso sette priorità:

 

1.Efficienza energetica

2.Mercato competitivo del gas e Hub sud-europeo

3.Sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili

4.Sviluppo delle infrastrutture e del mercato elettrico

5.Ristrutturazione della raffinazione e della rete di distribuzione carburanti

6.Produzione sostenibile di idrocarburi nazionali

7.Modernizzazione del sistema di governance

 

Al 2020 il conseguimento degli obiettivi e la realizzazione delle priorità indicate porteranno, secondo quanto illustrato nella SEN, ai seguenti risultati:

 

  • -> Allineamento dei prezzi all’ingrosso ai livelli europei per tutte le fonti energetiche: elettricità, gas e carburanti.
  • -> 14 miliardi di euro/anno di fattura energetica estera (rispetto ai 62 miliardi attuali, e -19 rispetto alle importazioni tendenziali 2020), con la riduzione dall’84 al 67% della dipendenza dall’estero, grazie a efficienza energetica, aumento produzione rinnovabili, minore importazione di elettricità e maggiore produzione di risorse nazionali. Ciò equivale a circa 1% di PIL addizionale e, ai valori attuali, sufficiente a riportare in attivo la bilancia dei pagamenti, dopo molti anni di passivo.
  • -> 180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi). Si tratta di investimenti privati, in parte supportati da incentivi, e previsti con ritorno economico positivo per il Paese.
  • -> -19% di emissioni di gas serra, superando gli obiettivi europei per l’Italia pari al 18% di riduzione rispetto alle emissioni del 2005.
  • -> 20% di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi finali lordi (rispetto al circa 10% del 2010). Sui consumi primari energetici l’incidenza equivale al 23%, mentre si ha una riduzione dall’86 al 76% dei combustibili fossili. Inoltre, ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico, al pari o superando leggermente il gas, rappresentando il circa 36-38% dei consumi (rispetto al 23% del 2010).
  • -> -24% dei consumi primari rispetto all’andamento inerziale al 2020 (ovvero, -4% rispetto al 2010), superando gli obiettivi europei di -20%, principalmente grazie alle azioni di efficienza energetica.
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