Eurobarometro, molta fiducia degli italiani nella green economy

Diminuisce la fiducia degli italiani nell'Europa che, al 35% dichiarano inadeguate le politiche comunitarie anticrisi, mentre vedono nella green economy una ricetta contro la recessione.

La rappresentanza italiana dell’EU ha presentato il 13 marzo scorso i risultati dell’indagine dell’ Eurobarometro sulle cause e sui rimedi della crisi nell’ EU a 27. Questa diminuita fiducia nell’ Europa può essere messa in relazione con la data  in cui si è svolto il sondaggio: novembre 2011, in piena crisi di governo e con lo spread alle stelle.

 

Il dato forse più importante, messo in luce nell’intervento di Renato Mannheimer (ISPO),  è che gli italiani, richiesti di una ricetta per  l’emersione dalla crisi,  danno come priorità ad oltre il 70% (in risposta multipla)  il Contrasto della povertà, la Green economy, e la Riforma del mercato del lavoro e, per il settore industriale, ad oltre il 60%,la Semplificazione burocratica ed ancora la Green economy. Toni Federico della Commissione scientifica della Fondazione perlo sviluppo sostenibile ha espresso  “soddisfazione” per questa importante novità e ha respinto la osservazione di Gian Maria Fara (Eurispes), scettico sulla Green economy per effetto, a suo dire, delle infiltrazioni malavitose riscontrate e dell’effetto “bolla” che si starebbe verificando nell’economia verde a causa degli incentivi,  senza vantaggi per la bolletta energetica. E’ infatti evidente che il gradimento degli italiani per la scelta verde non ha nulla a che fare con gli eventuali errori di gestione cui non è difficile porre rimedio con politiche più controllate e meno che mai con la malavita che si muove laddove ci sono affari  e che va contrastata su tutto l’arco delle attività industriali.

 

Federico ha anche ricordato che l’opinione degli italiani segue le scelte strategiche dell’Europa, favorevoli alla Green economy, pur in un contesto di disinformazione mediatica, e che la Green economy sarà proposta al Summit delle Nazioni Unite nel ventennale di Rio de Janeiro 1992 come scelta ineludibile a livello mondiale perchè il pianeta possa sperare in un futuro.

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