Le priorità della green economy

di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Invece di unirmi al coro di quanti sottolineano la bassa qualità del confronto politico in questa campagna elettorale, in prossimità del voto del 4 marzo preferisco riproporre – sia pure sinteticamente – le priorità programmatiche avanzate dal Consiglio nazionale della green economy.

Chi le legge sarà poi in grado di valutare sia la loro importanza, sia se e in che misura liste e candidati presenti in queste elezioni ne abbiano tenuto conto.

Non è più il tempo di generici impegni per l’ambiente che, specie in campagna elettorale, sono fin troppo facili da dichiarare. Un buon test per capire se c’è un effettivo impegno ambientale è la presenza della green economy fra le priorità programmatiche, resa concreta con adeguate proposte in direzione green.

La green economy mette in primo piano le misure per affrontare la sfida climatica come occasione per rinnovare il sistema energetico, rilanciando le fonti energetiche rinnovabili e l’efficienza e il risparmio energetico, punta sull’economia circolare per superare un modello lineare di spreco e alto consumo di risorse non più sostenibile e attribuisce peso crescente all’indirizzo green delle politiche per le città.

Chi punta sulla green economy, inoltre, è a favore di misure incisive per una mobilità urbana sostenibile, per promuovere l’elevata qualità ecologica quale fattore decisivo per il successo delle imprese italiane e per assicurare lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, di qualità e multifunzionale.

Non pensa affatto che tutelare e valorizzare il capitale naturale e i servizi eco-sistemici sia un lusso, ma che sia invece essenziale per la qualità del nostro benessere e il futuro della nostra economia. La consapevolezza delle sfide della nostra epoca, l’importanza decisiva della transizione alla green economy per affrontarle e l’impegno per le misure necessarie per attuarle, non sono solo proposte di settore ma, oggi più che mai, sono indicatori fondamentali per valutare la qualità generale delle proposte politiche, del fatto che siano all’altezza dei tempi o che siano invece inadeguate.

La transizione alla green economy richiede maggiore impegno delle amministrazioni pubbliche che devono operare, a tutti i livelli, con maggiore celerità ed efficacia. Il settore pubblico deve diventare un riferimento per le buone pratiche, le migliori tecniche ed i migliori standard. Per affrontare le sfide innovative della green economy e recuperare la fiducia di cittadini e imprese, le pubbliche amministrazioni vanno qualificate e rafforzate, mobilitando e valorizzando le professionalità e le risorse migliori.

I costi dell’inefficienza sono molto più elevati degli investimenti necessari per migliorare la macchina pubblica. Non si può non notare, con disappunto, che nelle numerose proposte che riguardano la fiscalità presenti nella campagna elettorale, sia trascurata la fiscalità ecologica necessaria per accompagnare il mercato – sia dal lato della domanda che dell’offerta – verso processi, prodotti e servizi a basse emissioni e ad alta efficienza nell’uso delle risorse, riallocando le agevolazioni dannose per l’ambiente.


Articolo originale pubblicato su Huffington Post Blog in data 23/02/2018

 

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