L’obiettivo 1,5°C rischia di diventare impraticabile

di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Nella sua decisione sull’adozione dell’Accordo di Parigi, la COP 21 (la 21^ Conferenza internazionale sul cambiamento climatico) ha invitato l’IPCC (il Panel intergovernativo sul cambiamento climatico) a produrre entro il 2018 una Relazione sul riscaldamento globale di 1,5 °C.

La relazione finale sarà resa disponibile nell’ottobre 2018, ma nella bozza del suo Sommario (Special Report on Global Warming of 1.5 °C dell’IPCC e sullo scenario di Parigi di 1,5 °C) si legge che:

  • il mondo si è già riscaldato di almeno 1 °C rispetto all’era preindustriale che, al ritmo attuale, arriveremo a +1.5 °C come aumento medio della temperatura globale intorno al 2040 e in alcuni Paesi- tra i quali l’Italia – quasi certamente prima;
  • gli impatti dei cambiamenti climatici sono in già in atto e sono già visibili: dagli eventi meteorologici estremi all’innalzamento del livello del mare, con i relativi impatti sugli ecosistemi e sulle popolazioni;
  • il mezzo grado di riscaldamento in più rispetto a oggi avrebbe effetti rilevanti: aumenterebbe il rischio di inondazioni, di siccità, di scarsità d’acqua e di tempeste tropicali, di riduzione delle rese dei raccolti, di estinzione di specie e trasmissione di malattie infettive, con effetti più gravi sulle popolazioni minacciate dalla fame, dall’incremento delle migrazioni e dei conflitti.

Per poter contenere il riscaldamento globale medio entro 1,5°C, la Relazione dice che dovrebbero essere fatti tagli alle emissioni di gas serra “rapidi e profondi” in tutti i settori e che questi tagli richiederebbero pianificazione, coordinamento, innovazione e riorganizzazione degli operatori e delle governance ben più ampi e profondi di quelli osservati fino a ora.

Ogni singolo percorso analizzato per mantenere un incremento del riscaldamento globale entro 1.5 °C richiederebbe, inoltre, che si rimuovesse una quota di CO2 dall’atmosfera: più i tagli delle emissioni sono in ritardo, più emissioni negative sono necessarie.

In mancanza di queste due condizioni, diversi scenari fra quelli analizzati in questa Relazione, con una probabilità almeno del 66% di tenere la temperatura al di sotto degli 1,5 °C , sarebbero già fuori portata e il sentiero per rimanere entro la soglia di 1,5 °C, a questo punto, sarebbe già molto stretto e il tempo rimanente veramente molto limitato.

La pubblicazione di questo Sommario, in attesa del Rapporto finale, lancia quindi un vero e proprio allarme ai decisori politici e a tutti noi: dato che le emissioni di gas serra mondiali non diminuiscono adeguatamente (sono di nuovo aumentate nel 2017) e che i livelli di rimozione della CO2 dall’atmosfera necessari sembrano essere difficilmente realizzabili, c’è un’alta probabilità che gli scenari del mantenimento dell’aumento del riscaldamento a 1,5°C diventino rapidamente impraticabili. Nessuno potrà dire che non siamo stati avvertiti.


Articolo originale pubblicato su Huffington Post Blog in data 16/02/2018

 

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