L’Italia del Riciclo

di Edo Ronchi

dal blog HuffingtonPost

Il settore del riciclo in Italia ha ormai raggiunto una dimensione economica di tutto rilievo: le imprese che riciclano i rifiuti in Italia sono 7.193 con 133.326 dipendenti, riciclano 56,5 milioni di tonnellate di rifiuti, con un valore aggiunto di ben 12,6 miliardi di €. Sono alcuni dei dati contenuti nell’8° Rapporto dell’Italia del riciclo del 2017, curato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con FISE Unire.

Il rapporto presenta i dati e le analisi aggiornate della gestione dei rifiuti di tutte le 15 filiere più importanti. Emerge un settore dinamico, in evoluzione, con alcune eccellenze di livello europeo: nel riciclo degli imballaggi abbiamo già raggiunto e superato l’obiettivo europeo al 2025; la frazione organica trattata è ormai a 7 milioni di tonnellate, in continua crescita; in crescita è anche la raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), degli pneumatici fuori uso e dei rifiuti tessili; negli oli minerali siamo al 99% della rigenerazione di quelli raccolti; il riciclo dei veicoli fuori uso, dopo la crisi, sta di nuovo aumentando.

È ormai prossima l’approvazione del nuovo pacchetto europeo di direttive sui rifiuti e la circular economy che pone nuovi e più sfidanti target al settore.

L’Italia del riciclo li può affrontare e farne occasione di una nuova crescita, purché si riesca a coinvolgere in un confronto costruttivo le diverse filiere e non si trascurino le difficoltà presenti: da quelle del riciclo delle plastiche miste alla irrisolta questione del riciclo e recupero car fluff prodotto nelle attività di riciclo dei veicoli a fine vita, dalle difficoltà a sviluppare su larga scala l’utilizzo dei granuli e dei polverini del riciclo degli pneumatici a quelle che si stanno incontrando per il target sfidante del 65% al 2019 per i RAEE (i rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche); dal basso impiego degli aggregati riciclati in edilizia alle difficoltà di localizzazione e realizzazione di moderni impianti di trattamento dell’organico con produzione di biometano e di compost di qualità.

Il recepimento del nuovo pacchetto europeo dovrebbe essere anche un’occasione per affrontare le criticità presenti in diverse filiere oltre che per un riordino aggiornato della normativa in materia di rifiuti, affrontando anche altri nodi: i tempi – e quindi i costi- eccessivi per le autorizzazioni di impianti e attività di riciclo; le incertezze interpretative che derivano da norme non chiare (per esempio sui sottoprodotti); i ritardi nella emanazione di norme tecniche (per esempio per il decreto sul biometano o sulla cessazione della qualifica di rifiuto dopo un idoneo trattamento di riciclo).

L’Italia in questi anni ha fatto grandi passi avanti nel riciclo dei rifiuti, ma molti ancora ne restano da fare e il nuovo pacchetto di direttive europee è un’occasione da non perdere.

 

Documenti

Download “Edo Ronchi: presentazione del rapporto l'Italia del Riciclo 2017” Pubblicato il: 14 Dic 2017

Download “Sintesi del Rapporto L'Italia del Riciclo 2017” Pubblicato il: 14 Dic 2017

Download “Rapporto L'Italia del Riciclo 2017” Pubblicato il: 14 Dic 2017

 


Articolo originale pubblicato su Huffington Post Blog in data 15/12/2017
Facebooktwitterlinkedinmail