Cattura e stoccaggio della CO2: fermi i fondi, lo dice il Worldwatch

Nel 2011 non sono aumentati i fondi che finanziano i progetti per la cattura e lo stoccaggio della Co2.

Lo rivela un’ analisi del Worldwatch Institute dove si legge che il budget del 2011 è stato di 23,5 miliardi di dollari, lo stesso dell’ anno precedente. Anche sul fronte dei progetti la situazione non è cambiata, anche se ci sono 75 progetti per la cattura della Co2 (CCS) avviati in 17 Paesi, solo 8 di questi sono effettivamente operativi (lo stesso numero del 2009) che sono in grado di catturare ogni anno 23,18 milioni di tonnellate di Co2.

 

La CCS è la tecnologia che imprigiona l’anidride carbonica emessa da sorgenti umane e la conserva in formazioni geologiche per evitare che si disperda in atmosfera. I principali finanziatori di questi progetti sono gli Stati Uniti, seguiti dall’Unione europea e dal Canada. Attualmente la capacità di cattura e stoccaggio è pari solo allo 0,5% della Co2 emessa per la produzione di energia nel 2010.

 

L’aumento degli investimenti nelle tecnologie CCS dipende da una serie di fattori. Nel marzo scorso, ad esempio, l’Agenzia statunitense per la protezione dell’Ambiente ha proposto un regolamento sulle emissioni di Co2 provenienti dagli impianti di poduzione di energia e la conseguenza di ciò sarà l’impossibilità di costruire centrali a carbone senza tecnologie di controllo delle emissioni di anidride carbonica (inclusa la CCS). Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AEA) sarebbero necessari da qui al 2050 investimenti di 2,5-3 trilioni di dollari per la tecnologia CCS per dimezzare le emissioni di anidride carbonica.

Facebooktwitterlinkedinmail