Primo sì del CDM al recepimento della direttiva CCS

Il Consiglio dei ministri ha approvato, in via preliminare, un decreto che recepisce la direttiva 2009/31/Ce sullo stoccaggio geologico, inshore e offshore, della CO2 da centrali termoelettriche e impianti industriali.

In particolare il provvedimento fornisce un sistema normativo che indica i criteri per la scelta dei siti, regola l’esercizio, il trasporto e l’immagazzinamento nel suolo delle emissioni, stabilisce i limiti e le norme di protezione e di monitoraggio.

Lo stoccaggio del carbonio è la terza ed ultima fase della tecnologia nota come CCS, Cattura e Sequestro del Carbonio, che viene sviluppata dai paesi più avanzati come contributo alla mitigazione dei Cambiamenti climatici mediante l’abbattimento delle emissioni di CO2 in atmosfera. Il ricorso alla CCS venne già indicato dall’IPCC in un documento di accompagnamento al terzo Assessment Report. Impegni precisi sono stati assunti dai Consigli del G8 già da Gleeneagles 2006 e fino a L’Aquila 2009 e Muskoka 2010.

 

Secondo le valutazioni del recente World Energy Outlook dell’IEA (2010),l’abbattimento delle emissioni di CO2 mediante CCS dovrà contribuire in misura pari al 20% nel 2050 al portafoglio delle misure di mitigazione. “Con il recepimento della Direttiva 31/2009 -sottolinea l’Osservaztorio CCS– l’Italia, che già dispone di una serie di impianti sperimentali per la CCS per iniziativa di ENEL, ENEA ed ENI, può dare inizio ad una fase di sviluppo tecnologico che potrà contibuire a nuove soluzioni industriali per la diffusione della CCS nel paese e sui mercati interni”.

 

Il decreto legislativo di recepimento verrà ora trasmesso alla Commissioni parlamentari competenti e alla Conferenza Unificata. La direttiva è consultabile sul sito: http://www.osservatorioccs.org/normativa.htm)

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