Edo Ronchi e i “prezzi atomici” del nucleare , uno studio comparativo

Le famiglie e le industrie italiane non potranno contare su prezzi più convenienti per l' elettricità, una volta costruite le nuove centrali nucleari previste dal programma nucleare del governo.

Lo scrive il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, in un articolo pubblicato sulla rivista “Quale Energia”, dal titolo “Prezzi Atomici“.

 

Ronchi si basa su uno studio comparativo, realizzato dalla Fondazione, che analizza sette studi europei e statunitensi, pubblicati tra il 2008 e il 2010, sui costi dell’elettricità prodotta con nuove centrali nucleari rispetto ai costi di quella prodotta con nuove centrali a gas e carbone. Secondo la ricerca, l’elettricità prodotta da centrali nucleari costa 72,8 euro a Megawattora (MWh), il 16 per cento in più rispetto a quella prodotta da centrali a gas che costa 61 euro/MWh, e il 21 per cento in più di quella da centrali a carbone che costa 57,5 euro/Mwh.

 

Secondo lo studio, inoltre, come scrive Ronchi, il nucleare italiano, anche non tenendo conto delle forti opposizioni locali, avrebbe costi aggiuntivi di riavvio di una filiera ormai dismessa, di una tecnologia interamente importata, di una prevedibile, e verificata per iniziative industriali meno rischiose e meno controverse, maggiore durata dei processi autorizzativi anche per i ritardi e le inefficienze della Pubblica amministrazione.

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