“Girano le pale”, Ronchi scrive a Report

Il presidente Ronchi invia una nota alla Gabanelli sulle rinnovabili, dipinte dalla trasmissione Report come troppo costose e collegate al malaffare.

Di seguito viene riportato il testo della lettera inviata alla Redazione di Report e alla giornalista Milena Gabanelli.

 

Roma, 3 dicembre 2010

Gentile Dr.ssa Milena Gabanelli,

 

la trasmissione di Report del 28 novembre “Girano le pale” ha prodotto in me un senso di disagio che ho potuto direttamente riscontrare anche in altri che si battono per contrastare la crisi climatica con lo sviluppo del risparmio energetico e delle energie rinnovabili. Il messaggio principale che ho percepito da quella trasmissione è stato il seguente: “le fonti rinnovabili non riducono il consumo di combustibili fossili, sono troppo costose e sono collegate sistematicamente al malaffare”. Argomenti non nuovi, spesso ripetuti anche dai sostenitori delle centrali nucleari.

 

La produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili, invece, sta crescendo rapidamente, specie con l’eolico, e secondo gli scenari europei e di tutti i Paesi OCSE, dopo l’efficienza energetica, darà il principale contributo al contrasto della crisi climatica e alla riduzione dei consumi di combustibili fossili. Un’auto più inquinante, una centrale elettrica a carbone con maggiori emissioni, un prodotto agricolo coltivato con un uso intensivo di prodotti chimici: sono tutte cose che costerebbero di meno. Ma siamo ormai in molti ad essere disposti a pagare un po’ di più, magari consumando di meno, per avere energia pulita e rinnovabile e prodotti più sani e meno inquinanti.

A volte anche le pale eoliche non piacciono, ma siamo ormai in molti a batterci per l’ambiente cercando coerenza e razionalità negli obiettivi, con sufficiente capacità di valutazione comparativa degli impatti ambientali fra le diverse fonti energetiche oggi utilizzabili.

 

Benissimo ogni contrasto contro le mafie anche quando si infiltrano nelle rinnovabili, come si sono infiltrate nell’edilizia, nella gestione dei rifiuti, nella ristorazione, nel turismo e in molti altri settori economici. Se c’è un collegamento “sistematico” delle mafie non è con le rinnovabili, ma con ampi settori del sistema economico. Purtroppo in Italia, anche nei settori migliori del giornalismo, un livello resta basso: quello della conoscenza e della coscienza ecologica. Il dispiacere è maggiore perché è stato procurato da una delle poche trasmissioni televisive che guardo con piacere e che, solitamente, mi arricchisce.

 

Cordiali saluti, Edo Ronchi

 

 

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