Pubblicato il quarto Rapporto Ambiente dell’Agenzia Europea

L'Agenzia Europea per l'Ambiente ha pubblicato il quarto Rapporto sullo stato dell'Ambiente che mette sotto osservazione i mutamenti ambientali che si stanno verificando in Europa e le misure che si stanno adottando per arginarli.

Il clima, la biodiversità, l’uso efficiente delle risorse, le politiche in campo, il coinvolgimento dei cittadini, costituiscono i principali capitoli del Rapporto.

Eccone alcuni nello specifico.


CAMBIAMENTI CLIMATICI: Secondo il Rapporto, l’ Unione Europea ha fatto progressi nel taglio delle emissioni e nella diffusione di energie rinnovabili. Nel 2009 le emissioni dell’ Europa a 27 sono state del 17% al di sotto dei livelli del 1990 e, quindi, l’ obiettivo del meno 20% entro il 2020 è a portata di mano. Però, dice l’ Agenzia, i trend settoriali non sono tutti positivi. Ad esempio le emissioni dei trasporti sono aumentate del 24% tra il 1990 e il 2008.

 

ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI: Anche se l’Europa raggiungerà tutti gli obiettivi di riduzione delle emissioni e i leader mondiali riuniti a Cancun per il vertice sul clima si accorderanno su traguardi coraggiosi, l’Europa avrà bisogno di attuare misure di adattamento all’ impatto dei mutamenti climatici. Una accurata gestione delle risorse naturali può aiutare ad affrontare questa sfida.


BIODIVERSITA’, ECOSISTEMI e SALUTE UMANA: La rete Natura 2000 di aree protette, che ora copre il 18% del territorio dell’Unione, è servita a proteggere le specie a rischio e a conservare gli spazi verdi. La legislazione sulla qualità dell’ acqua e dell’ aria ha ridotto le pressioni sulla biodiversità e sull’ uomo. D’altro canto, l’ aumento dell’ uso del territorio, la perdita di habitat e lo sfruttamento della risorse della pesca hanno impedito all’Europa di raggiungere l’obiettivo fissato per il 2010 di mettere uno stop alla perdita di biodiversità.


SOLUZIONI INTEGRATE: Il Rapporto evidenzia le numerose interconnessioni che legano le diverse sfide ambientali ed incoraggia quindi ad aumentare le azioni integrate per ottenere risultati più rapidi e massimizzare i benefici. Secondo Jacqueline McGlade, Direttore Esecutivo dell’ Agenzia Europea, stiamo consumando, però, troppe risorse naturali, sia in Europa, sia nel mondo. “I cambiamenti climatici -osserva- sono il segnale più visibile di questa instabilità, ma tutta una serie di segnali globali suggerisce rischi sistemici maggiori per il futuro degli ecosistemi. La crisi conomica in atto ci dovrebbe concedere una pausa di riflessione“. McGlade sottolinea anche che un completo spostamento verso una economia verde ad alta efficienza naturale richiede che tutte le risorse ambientali (biodiversità, territorio, mari, aria, acqua ecc) siano sempre considerate nelle decisioni che rigurdano la produzione, i consumi e il commercio.

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