Energie rinnovabili e cambiamenti climatici, serve una visione chiara e coerente

Chiarezza, coerenza e meno ambiguità. Sono queste le richieste contenute in una lettera, inviata al presidente del consiglio Silvio Berlusconi, da parte delle aziende produttrici di rinnovabili e delle maggiori associazioni ambientaliste.

Si tratta di un “cartello” composto da AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali), ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento), ASSOLTERM (Associazione Italiana Solare Termico), FEDERPERN (Federazione Produttori Energie Rinnovabili), FIPER (Federazione Italiana Produttori di Energia da fonti Rinnovabili), GIFI (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane), GREENPEACE ITALIA, GSES (Gruppo per la Storia dell’Energia Solare), ISES ITALIA (sezione italiana dell’International Solar Energy Society), ITABIA (Associazione Italiana Biomassa), KYOTO CLUB, LEGAMBIENTE e WWF ITALIA.

Le preoccupazioni riguardano le posizioni del Presidente del Consiglio sui cambiamenti climatici. Il Senato, infatti, ha approvato il 2 aprile scorso una mozione della maggioranza di Governo che, sulla base di affermazioni pseudoscientifiche, mette in dubbio o comunque ridimensiona i rischi non solo ambientali, ma anche economici del riscaldamento del pianeta.

“Questa mozione” fanno sapere i firmatari della lettera “definisce gli impegni contenuti nel pacchetto clima-energia dell’Unione europea un costosissimo e probabilmente velleitario sforzo di mitigazione del riscaldamento globale in atto. La mozione approvata, quindi, è in netto contrasto con gli obiettivi che il Presidente degli Stati Uniti si prefigge di raggiungere con la sua iniziativa. Iniziativa a cui Berlusconi dice di credere ed a cui aderisce fermamente”.

L’approvazione della mozione arriva proprio nel momento in cui il Presidente Obama ha invitato le sedici maggiori economie mondiali, l’Unione europea e le Nazioni Unite a partecipare a un Forum sul cambiamento climatico, per facilitare il raggiungimento di un accordo in vista della Conferenza internazionale sul clima di Copenhagen.

L’obiettivo del Forum è pervenire a una proposta condivisa di alto profilo, da approvare nel corso del prossimo G8 che si terrà a luglio a La Maddalena, in Sardegna. Berlusconi, scrivono i firmatari della missiva, ha dato una risposta positiva alla lettera con cui il Presidente degli Stati Uniti lo informava dell’iniziativa, e il 27 e 28 Aprile l’Italia si avvierà ad avere un ruolo di primo piano alla prima riunione preparatoria del Forum. Un ruolo che non può e non deve avere niente a che fare con le posizioni negazioniste espresse dalla mozione recentemente approvata in Senato.

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