Report: I potenziali green della gestione dei veicoli a fine vita

Il recupero e il riciclo dei veicoli a fine vita (End of Life Vehicles- ELVs) rappresentano non solo un importante strumento di tutela ambientale, ma anche un potenziale di crescita della green economy a livello nazionale.

Una ricerca condotta dalla Fondazione per conto di Autorecycling affronta questo interessante tema, con l’obiettivo di inquadrare le tendenze recenti, nazionali ed europee, e le prospettive del settore.

La Direttiva 2000/53/CE impone all’Italia di arrivare a recuperare entro il 2015 il 95% degli ELVs, di cui almeno l’85% avviati a riciclo di materia. I dati pubblicati mostrano una situazione con luci e ombre: “L’Italia non è posizionata male, ma sconta ancora un certo ritardo rispetto al target europeo e agli Stati membri più virtuosi” afferma Edo Ronchi, “per quanto riguarda l’obiettivo europeo di riciclo nel 2012, ultimo aggiornamento disponibile, eravamo all’80,8%: serve uno sforzo ulteriore per arrivare all’85% indicato dall’Europa per il 2015”. Ma è sul fronte della valorizzazione energetica che l’Italia sconta il gap più grande. “Per rispettare le indicazioni della Direttiva europea nel 2015 dovrebbe andare in discarica meno del 5% in peso degli ELVs, mentre nel 2012 siamo ancora al 17-18%”.

 

La ricerca contiene anche una analisi specifica sul sistema composto dagli impianti laziali di Italferro-Ecofer, che rappresentano una delle più importanti realtà sul territorio italiano, gestendo un flusso pari a oltre il 10% di quello nazionale.

La filiera del riciclo connessa a questi impianti, che negli ultimi cinque anni hanno fatto circa 3,4 milioni di euro di investimenti ambientali, mostra prestazioni interessanti: dal punto di vista ambientale, per ogni tonnellata di rottame trattato dagli impianti, si evitano emissioni in atmosfera di gas serra per circa 660 kgCO2eq e si risparmiano oltre 2.200 m3 di acqua; in termini economici, si stima inoltre un vantaggio cumulato per il sistema paese, tra il 2007 e il 2013, di 276 milioni grazie alle importazioni evitate di rottame ferroso.

Facebooktwitterlinkedinmail